CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. In un modo dove sembrano prevalere l’egoismo, gli interessi individuali e dove l’empatia, questa sconosciuta, è un sentimento che appartiene a pochi, la storia di Sofia (nome di fantasia) è una di quelle storie che fanno bene al cuore, che scaldano l’anima, che riaccendono la fiamma della speranza che viviamo in un mondo dove la solidarietà e il bene tra le persone, anche sconosciute, esiste ancora.
Un esame d’ammissione da sostenere
Lo scorso 5 settembre Sofia, accopagnata dalla sua mamma Elena, era a Firenze diretta a palazzo Wanny per sostenere il test per l’ammissione ai corsi di laurea delle professioni sanitarie, al quale hanno preso parte 1.743 studenti.
Per arrivare a destinazione, Sofia e la sua mamma hanno cercato il percorso più veloce su Google Maps e si sono, malauguratamente, ritrovate imbottite nel traffico delle strade di ingresso a Firenze. Bella città Firenze, ma se ti ci avventuri in macchina sai quando entri, non quando esci.
Traffico in tilt e una richiesta di aiuto
Una strada completamente bloccata, macchine ferme nei due sensi di marcia e l’università, dove alle 10 si sarebbero chiusi i cancelli e non sarebbe più stato permesso entrare e partecipare all’esame, sempre lontana.
Sofia e la sua mamma erano scoraggiate, temevano che non sarebbero mai riuscite a raggiungere l’università in tempo. Ad un certo punto però, di fronte a loro c’era un signore in scooter e mamma Elena non ci pensa due volte: chiede all’uomo se potesse essere così gentile da accompagnare la figlia a palazzo Wanny prima della chiusura dei cancelli.
Una storia di solidarietà e un esame superato
L’uomo a bordo dello scooter tira fuori il secondo casco che aveva sotto il sellino, Sofia sale a bordo e partono: direzione Palazzo Wanny, più veloci che possono, facendosi strada tra le macchine ferme nel traffico.
Grazie a quest’uomo buono e gentile, Sofia non solo è riuscita a raggiungere in tempo la sua destinazione e a sostenere l’esame, Sofia quel test d’ammissione lo ha anche superato e adesso comincerà i suoi studi.
«Se non era per lui – ci racconta – non sarei mai riuscita ad arrivare e non avrei potuto provare a sostenere l’esame. So che cinque o sei studenti, sono rimasti fuori dai cancelli infatti«.
«Ho ringraziato quest’uomo all’infinito – continua – volevo offrirgli almeno un caffè ma lui non ha voluto niente. Mi ha detto che questi sono gesti di solidarietà che almeno una volta nella vita vanno fatti».
Un gesto che fa bene al cuore di chi lo riceve, quindi, ma anche al cuore di chi lo fa. Siamo certi che tra qualche anno, magari alla fine del suo percorso di studi, Sofia non si sarà dimenticata dell’animo buono e generoso di quel signore che le ha dato un passaggio per andare a sostenere l’esame d’ammissione all’università.
E anche l’uomo in scooter ricorderà a lungo gli occhi pieni di vita e gratitudine di quella giovane studentessa alla quale ha generosamente regalato un passaggio in una, per lei importante, mattina di settembre.
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