Morta nella Diaccia, risentito il marito. Restano i dubbi | MaremmaOggi Skip to content

Morta nella Diaccia, risentito il marito. Restano i dubbi

I risultati dell’autopsia saranno essenziali per comprendere la dinamica della morte della donna. Nessuna ipotesi al momento è esclusa
Il luogo nella Diaccia Botrona dove è stato ritrovato il corpo di Marisa Bosso a Castiglione della Pescaia
Il luogo nella Diaccia Botrona dove è stato ritrovato il corpo della donna a Castiglione della Pescaia. Nel riquadro Marisa Bosso

CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. La morte di Marisa Bosso, la turista sessantenne ritrovata in un canale all’interno della Diaccia Botrona, dopo che il marito il giorno prima ne aveva denunciato un allontanamento sospetto, ha colpito molto la comunità castiglionese.

Molti infatti avevano incrociato quella donna, e in tanti hanno poi raccontato di averla vista spesso in vacanza, anche a Punta Ala. Per questo la notizia del ritrovamento ha scosso molte persone. Adesso tocca agli inquirenti fare massima chiarezza su quanto avvenuto nel giro di 24 ore.

Rimane d’attendere solo il responso dell’autopsia: al momento tutte le ipotesi sono al vaglio, dal classico malore al suicidio.

Intanto il marito è stato risentito dagli inquirenti.

Mercoledì 18 settembre, la scomparsa

Tutto è iniziato mercoledì 18 settembre con la scomparsa di Marisa Botto, quando il marito nella tarda mattina è andato alla stazione dei carabinieri per denunciare un allontanamento inspiegabile. I due infatti, che a quanto pare conoscono bene Castiglione e d’intorni venendoci in vacanza da tempo, erano a fare una passeggiata anche lungo il corso cittadino.

Poi il marito ha perso di vista la moglie. Da qui la denuncia subito alle forze dell’ordine e anche il sito Facebook del comune di Castiglione della Pescaia si era attivato, lanciando un allarme con tanto di foto, in cerca appunto d’aiuto. Sempre su Facebook tanti residenti hanno rilanciato la notizia, e molti avevano avvistato la donna lungo la strada del Padule, la Castiglionese, mentre stava camminando a piedi lungo il bordo della provinciale in direzione Ponti di Badia.

Molti commenti erano improntati alla preoccupazione, anche perché la strada provinciale non ha molto spazio a ridosso dell’Acciantino, uno dei canali adiacenti al fiume Bruna, e solo camminare mentre sfrecciano le auto o i mezzi pesanti è comunque pericoloso. Nella zona però ci sono molte abitazioni, e magari il pensiero generale era quello che la donna fosse arrivata a destinazione.

Gli avvistamenti sono durati fino alla serata, sempre di mercoledì, anche perché dal centro del paese ai Ponti di Badia ci sono oltre 5 chilometri, e a piedi di tempo ce ne vuole. La prefettura, in serata, aveva attivato il piano per il recupero delle persone scomparse. 

Il post sulla pagina Facebook del comune di Castiglione della Pescaia

Giovedì 19 settembre, il ritrovamento di un cadavere

Le ricerche sono continuate da parte delle forze dell’ordine anche nella mattina di giovedì, fino ad una telefonata alle 10: a ridosso della Diaccia Botrona, sotto la villa dell’isola Clodia, dei turisti in sella alla bici hanno visto un cadavere in un canale. Sul posto sono arrivati i carabinieri, poi raggiunti dai vigili del fuoco arrivati da Grosseto, dalla squadra dei carabinieri del Norm.

Il corpo era quello di una donna, con il feretro recuperato dai vigili del fuoco che è stato portato all’obitorio dell’ospedale di Grosseto dalle onoranze funebri Zazzeri. Il magistrato ha chiesto l’autopsia per fare chiarezza su quanto avvenuto. La notizia è circolata subito, con i carabinieri che hanno convocato il marito per condurlo a Grosseto per il riconoscimento, con il coniuge che, appunto, ha identificato il cadavere come sua moglie.

Poche ore dopo il post di condoglianze del Comune di Castiglione. «Con grande dispiacere informiamo che le ricerche della signora Marisa Botto si sono concluse tragicamente. La donna è stata purtroppo ritrovata senza vita – scrivono dal Comune – Le autorità competenti stanno procedendo con le verifiche del caso per chiarire le circostanze della sua scomparsa. Ci stringiamo al dolore dei familiari e delle persone care in questo momento di profondo cordoglio».

Venerdì 20 settembre, i dubbi

Fin qui la cronaca di un giorno di ricerche, finite nel dramma. Gli inquirenti si sono stretti nel massimo riserbo, anche perché proprio gli esami autoptici potrebbero chiarire molti dubbi e fare completa luce sulla dinamica del decesso. Ad una prima occhiata, al momento del recupero della donna dal canale, riversa dentro poche decine di centimetri d’acqua, il corpo era praticamente ricoperto di fango. Gli stessi vigili del fuoco hanno in qualche modo lavato la donna prima del trasporto all’obitorio.

Rimangono però molti dubbi su quanto avvenuto. Intanto gli orari: Marisa Botto ha potuto raggiungere quella strada senza problemi, sempre a piedi, attraversando il ponte dai Ponti Badia sul fiume Bruna, per dirigersi in direzione della Diaccia Botrona. Il tempo è difficile da calcolare, ma i carabinieri hanno sentito molte persone, anche quelle che hanno fatto dei post dicendo di aver visto la signora camminare lungo la strada provinciale, per avere un quadro preciso degli spostamenti temporali.

Marisa Botto dunque, dopo aver superato il i Ponti di Badia, avrebbe girato sulla sua destra, attraversare il ponte sul fiume Bruna, e poi dopo qualche centinaio di metri girare a destra in direzione Castiglione della Pescaia. Sempre sulle stradine interne ha proseguito lungo i canali che circoscrivono il padule. Anche in questo caso la signora ha percorso solo un centinaio di metri, dal casottino con le informazioni sulla zona umida. Poi nella mattinata di giovedì, altri turisti di passaggio in sella alle loro bici hanno scorso il corpo nel canale, lanciando l’allarme.

Gli inquirenti hanno risentito il marito della donna. Ora rimane d’attendere solo il responso dell’autopsia, per comprendere che cosa sia successo a Marisa.

VIDEO – Il canale dove il corpo è stato trovato

Autore

  • Enrico Giovannelli

    Giornalista di MaremmaOggi. Ho iniziato a scrivere a 17 anni in un quotidiano. E da allora non mi sono mai fermato, collaborando con molte testate: sport, cronaca, politica, l’importante è esagerare! Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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