MASSA MARITTIMA. La picchiava spesso. Facendole anche male. Di fronte ai figli, una bambina piccola, un ragazzo più grande. Che è dovuto anche intervenire per fermarlo. Un’ossessione, quella di un uomo originario di 53 anni nei confronti della moglie. La donna non poteva avere alcun rapporto con persone di sesso maschile. E spesso, si ritrova davanti suo marito che si presentava “a sorpresa” sul luogo di lavoro.
Presa a pugni per un passaggio in auto
Un atteggiamento morboso e ossessivo nei confronti della donna: era questo il tipo di rapporto che l’uomo, difeso dall’avvocato Fabio Tiezzi, aveva impostato con sua moglie.
La offendeva quotidianamente, la denigrava. La minacciava di morte, a volte la picchiava. Come il giorno in cui aveva scoperto che lei, per accompagnare la loro bambina piccola a scuola, aveva chiesto un passaggio al padre di un compagno di classe. Quella volta, dopo averla strattonata, l’aveva presa a pugni sulle spalle.
Maltrattamenti, lesioni, ma anche violenza privata: per questi reati l’uomo è stato rinviato a giudizio e processato. Una volta infatti mentre la donna stava parlando al cellulare con i carabinieri per denunciare i continui maltrattamenti, le strappò il telefono dalle mani afferrandola con forza per il braccio, facendole interrompere la telefonata.
Sconta la pena lavorando nella cooperativa sociale
La donna, stanca dei lividi, delle corse all’ospedale per farsi medicare, del dolore, delle minacce, lo ha denunciato. Le diceva: «Se ti trovo da sola ti faccio a pezzettini», e ancora: «È meglio se prendo le mie gocce, per non ammazzarti».
Il giudice dell’udienza preliminare, Giuseppe Coniglio ha condannato l’uomo, giudicato con il rito abbreviato, a un anno, 4 mesi e 10 giorni. Pena che è stata sostituita con 990 ore di lavori di pubblica utilità da scontare alla cooperativa sociale di Vallerotana.
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