GROSSETO. Dieci indagati dalla Dda di Firenze e dalla guardia di finanza in un’inchiesta per il riciclaggio di denaro di provenienza illecita che un imprenditore della provincia di Caserta, che da molti anni si è stabilito in Toscana, avrebbe reimpiegato in una società dell’edilizia con sede a Grosseto.
Maxi sequestro di conti corrente e immobili
Il blitz delle fiamme gialle di Firenze e di Vicenza, insieme allo Scico di Roma, è scattato martedì 17 settembre: i militari hanno eseguito un’ordinanza di sequestro preventivo, anche per equivalente, a carico dei 10 indagati e della stessa società, a concorrenza dell’importo di
782.191,27 euro. Sono stati posti sotto sequestro conti correnti bancari e immobili.
Le accuse per gli indagati sono, a vario titolo, di impiego di denaro e utilità di provenienza illecita, bancarotta fraudolenta, e anche per la responsabilità amministrativa degli enti in ordine, questa ipotesi di reato, alla condotta della società di Grosseto, che è anch’essa sotto inchiesta.
I soldi dei Casalesi nell’azienda edile
L’imprenditore casertano, che si era trasferito a Grosseto, avrebbe immesso nella società i capitali che la Dda ritiene illeciti nel 2017 e nel 2018.
Invece, l’accusa di bancarotta fraudolenta riguarda il depauperamento e il fallimento di una società di costruzioni con sede a Verona. Il crac avvenne nel 2020. A tutti gli indagati è già stato notificato il maggio scorso l’avviso di conclusione delle indagini.
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