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CasaPound: «A Capalbio per quello che rappresenta»

Top secret l’agriturismo con il quale è stato già firmato un contratto per l’edizione 2025 della festa nazionale. Il sindaco Gianni Chelini: «Se approdano ai valori antifascisti sono i benvenuti»
La festa di Casapound e nel riquadro Gianni Chelini e Gino Tornasciulo
La festa di Casapound e nel riquadro Gianni Chelini e Gino Tornusciolo

CAPALBIO. Alle ultime elezioni anche Capalbio ha dovuto fare i conti con i tempi che cambiano e con l’avanza di Fratelli d’Italia, che ha espugnato la Piccola Atene. Il paese considerato da sempre la capitale per eccellenza della sinistra radical chic (almeno nella narrazione di destra), alle elezioni europee ha portato il 41,3% dei voti al partito di Giorgia Meloni contro il 23,4% del Pd. Ora, dopo il giugno amaro di chi da decenni ha considerato Capalbio un borgo inespugnabile, arriva un altro vento di destra: quello di CasaPound.

L’associazione neofascista per l’edizione 2025 del raduno nazionale “Direzione, rivoluzione”, ha scelto proprio Capalbio. E ha già firmato un contratto, una scrittura privata, con un agriturismo del luogo. Scrittura che prevede una penale, nel caso di annullamento da una parte o dall’altra. Segno che gli organizzatori, fanno sul serio. 

Chelini: «Se diventano antifascisti sono i benvenuti»

Non tentenna nemmeno un attimo il sindaco di Capalbio Gianni Chelini. «Ho letto che hanno scelto Capalbio – dice il primo cittadino – Se i militanti di CasaPound abbracciano finalmente la Costituzione e approdano ai valori dell’antifascismo sono i benvenuti. Non diversamente». 

C’è un anno di tempo per organizzare l’arrivo dei militanti nel borgo. Fino a qualche anno fa, anche soltanto il pensiero di un raduno di Cpi nella Piccola Atene sarebbe stato accolto come una barzelletta. Invece è tutto vero. 

Tornusciolo: «Capalbio scelta perché è un simbolo»

È stato il clima che si è creato intorno all’ultima edizione di “Direzione rivoluzione” a dirigere i militanti di CasaPound più a sud, in provincia, rispetto a Grosseto. «Saremmo rimasti in città senza alcun problema – spiega Gino Tornusciolo, che di CasaPound è il responsabile regionale – Giani ha detto più volte che avremmo dovuto lasciare Grosseto. Bene, lo facciamo. Abbiamo trovato un posto a Capalbio». 

Una scelta logistica, sì. Perché tanti dei duemila militanti che hanno partecipato all’ultima edizione organizzata a Principina a mare provengono dal Lazio.

Uno dei dibattiti all’ultima edizione della festa di CasaPound

Ma anche una scelta simbolica. «Per noi Capalbio è ancora la roccaforte dei radical chic di sinistra – dice – nonostante alle elezioni europee abbia stravinto la destra. Per questo la nostra scelta è ricaduta su quel territorio. Lo sappiamo che dal punto di vista logistico sarà più complicato. saremmo rimasti a Grosseto, se non ci fossero stati tutti questi continui attacchi». 

Logistica complicata, anche perché le strutture presenti sul territorio, nel periodo in cui viene organizzata la festa, sono sold out e i prezzi sono difficilmente accessibili. I militanti quindi, dovranno spostarsi nei dintorni per dormire. Ma la struttura che ospiterà la prossima festa è già stata trovata e opzionata. Una struttura che, al momento, resta top secret. «Il proprietario conosce bene il nostro presidente nazionale – aggiunge Tornusciolo – Non ha avuto difficoltà a dirci di si». 

L’assessora Nardini: «Nessuna cittadinanza per un’associazione neofascista»

Chi non ci gira troppo intorno è Alessandra Nardini, assessora regionale alla Cultura. «Leggo che Casapound ha annunciato che, il prossimo anno, intende organizzare la propria festa nazionale Capalbio. Ci tengo a precisare che il punto non è se si tiene a Grosseto, a Capalbio o, per quanto mi riguarda, fuori dalla Toscana – dice – Il punto è che la festa di un movimento neofascista non dovrebbe tenersi da nessuna parte. O meglio, un partito o un’associazione neofascista o neonazista non dovrebbe proprio trovare cittadinanza in un Paese antifascista, dove donne e uomini hanno sacrificato la propria vita nel lotta contro il nazionale. Il problema non è dunque dove si celebrerà la prossima festa ma, per quanto mi riguarda, è che Casapound non sia ancora stata sciolta e che oggi trovi persino copertura politica da chi rappresenta i livelli più alti delle istituzioni. Copertura politica e pure finanziamenti, come recentemente emerso.
Questo ragionamento vale per Casapound come per Forza Nuova e simili». 

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  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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