GROSSETO. Accendere i riflettori sui fenomeni di aggressione che stanno subendo quotidianamente i professionisti della sanità. A chiederlo è stato il primo tavolo congiunto tra Fiaso e Federsanità, che si è svolto lunedì 9 settembre a Bari e a cui ha partecipato il direttore generale della Asl Toscana sud est e vice presidente Fiaso, Antonio D’Urso.
«È un tema prioritario per il Paese e dobbiamo assolutamente mettere in campo tutte le risorse, umane e non solo, per contrastare un’escalation che mette a rischio ogni giorno il personale sanitario nell’esercizio delle sue funzioni – sottolinea D’Urso – Ogni episodio di violenza è un attacco alla sanità pubblica. Per questo condanniamo fermamente ogni episodio di maltrattamento, sia verbale sia fisico, verso chi ogni giorno si dedica anima e corpo ad assistere i cittadini, ma è chiaro che le parole non bastano più. Servono azioni concrete che vadano nella direzione di garantire fattivamente l’incolumità del personale sanitario».
Sistemi di sorveglianza e formazione
«Come Asl Toscana sud est, in accordo con quanto previsto dalle direttive regionali e nazionali, stiamo predisponendo sistemi di sorveglianza che presto verranno estesi in tutti i 13 pronto soccorso aziendali – continua D’Urso -. Abbiamo anche previsto personale, adeguatamente formato, dedicato ai Pronto Soccorso con il compito esclusivo di comunicare, a scopo preventivo per evitare incomprensioni, con l’utenza: parenti, accompagnatori e i pazienti stessi. Siamo impegnati anche sul fronte della formazione del personale sulle tecniche della comunicazione non violenta e della de-escalation. Sono passi in avanti, certo, ma è tutto il sistema sanitario che deve essere supportato e aiutato per contrastare un fenomeno sempre più radicato».
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