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Sovraffollamento e suicidi: «Bene il nuovo carcere»

Il direttivo della Camera penale ha visitato la struttura di via Saffi insieme ai parlamentari Rossi e Simiani. Sono 26 i detenuti presenti su 15 posti effettivi: «È un’emergenza che deve essere risolta»
Da sinistra: Francesca Carnicelli, Romano Lombardi, Fabrizio Rossi, Maria Cristina Morrone, Riccardo Lottini, Massimiliano Arcioni, Francesca Scopelliti e Marco Simiani

GROSSETO. La notizia della consegna delle chiavi dell’ex caserma Barbetti di via Senese al comandante della polizia penitenziaria e alla direttrice è arrivata proprio alla fine della visita organizzata nel carcere di via Saffi dal direttivo della Camera penale.

Una visita alla quale hanno partecipato anche Francesca Scopelliti per la Fondazione Enzo Tortora e i parlamentari Fabrizio Rossi e Marco Simiani

Suicidi, disordini, sovraffollamento: serve un cambio di passo

L’impressionante numero di suicidi in carcere, i frequenti disordini scaturiti da una situazione inaccettabile nella “quasi indifferenza” delle forze politiche che si sono protratti per mesi, hanno spinto l’Unione delle Camere Penali Italiane, dopo le iniziative e la manifestazione dell’11 luglio, a riproporre l’iniziativa “Ristretti Agosto”,  per mobilitare, proprio nel periodo estivo, le singole camere penali territoriali, effettuando visite agli istituti penitenziari locali, con il coinvolgimento di parlamentari.

Mercoledì 28 agosto, dalla porta del carcere di via Saffi sono entrati i deputati Simiani e Rossi, insieme ai rappresentanti della Camera Penale
(gli avvocati Massimiliano Arcioni, Francesca Carnicelli, Romano Lombardi, Riccardo Lottini) e Francesca Scopelliti per la Fondazione Enzo Tortora.

Un carcere, quello di via Saffi, che vede oggi la presenza di 26 detenuti, due dei quali un regime di semi libertà e 16 in custodia cautelare per una capienza complessiva di 15 posti. Quasi il doppio. 

Un carcere moderno con spazi adeguati

La notizia della consegna delle chiavi dell’ex caserma Barbetti è arrivata proprio durante la visita organizzata in via Saffi. «Siamo contenti di sapere che il progetto della realizzazione del nuovo carcere va avanti – dicono i membri del direttivo – Ci auguriamo che la nuova struttura possegga i requisiti della modernità, che sia dotata di spazi verdi e di adeguate aree trattamentali, superando così l’attuale struttura,
palesemente inadeguata nonostante l’impegno del personale e della direzione».

La visita è servita alla Camera penale di Grosseto per sottolineare ancora una volta un’emergenza sempre più evidente, diffusa su tutto il territorio nazionale e per far sentire la vicinanza dei penalisti italiani a tutti coloro che a vario titolo vivono all’interno di un carcere oltre che per sollecitare l’opinione pubblica, la politica, il mondo dell’informazione e la magistratura «ad affrontare finalmente questa drammatica situazione – dicono ancora i membri del direttivo – e a porvi definitivamente rimedio riportando il carcere nei confini della legalità e della cornice tracciata dalla costituzione attorno alla sanzione penale».

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