PORTO SANTO STEFANO. A lanciare un segnale forte e preoccupante non è un semplice cittadino, ma Arturo Cerulli, sindaco di Monte Argentario.
Con un intervento chiaro e deciso, Cerulli mette in luce un problema crescente che sta minacciando una delle tradizioni più amate della comunità: il Palio di Porto Santo Stefano.
Durante l’ultima edizione, un episodio gravissimo ha rischiato di trasformare una festa in tragedia: una sacca pesante è stata lanciata dai balconi del Comune verso i vogatori del rione Valle, mancando di poco una bambina.
Palio, la rivalità sta sfuggendo di mano
Il sindaco Cerulli, in una lettera aperta alla cittadinanza punta il dito contro la degenerazione delle tifoserie, un fenomeno che ha superato i confini del sano tifo sportivo, sfociando in comportamenti pericolosi.
«Non possiamo più tollerare che le tifoserie sfuggano al controllo», avverte Cerulli, sottolineando che le dirigenze dei rioni e l’Ente Palio si limitano a “dissociarsi” senza prendere provvedimenti concreti.
Questo atteggiamento, secondo il sindaco, non fa altro che alimentare un clima di impunità.
Regole, responsabilità e azioni concrete: il futuro del Palio è in bilico
Cerulli esorta le tifoserie a stabilire regole chiare e condivise, e richiama l’attenzione delle istituzioni affinché si assumano finalmente la responsabilità di garantire che il Palio resti una festa sicura per tutti.
Le sanzioni dovrebbero essere applicate con fermezza contro chi esagera, perché continuando così, avverte il sindaco, si rischia di allontanare i veri protagonisti del Palio: i vogatori e i timonieri, che potrebbero non voler più partecipare per paura della violenza.
Il richiamo alla comunità: salvare il Palio è un dovere collettivo
Il sindaco conclude il suo appello rivolgendosi direttamente ai cittadini e soprattutto ai giovani, invitandoli a dimostrare più maturità e meno complicità verso certi comportamenti.
«Se non agiamo ora, il Palio potrebbe diventare solo un pretesto per rovinarsi la vita», avverte Cerulli.
Il suo intervento non è solo una denuncia, ma un invito urgente a salvaguardare una tradizione secolare che rischia di perdere il suo valore se lasciata in balia di un clima sempre più pericoloso.
«Dalla prossima stagione – dice – metteremo regole più stringenti, ma questa è anche una questione di cultura. Ecco perché è necessario riportare il Palio su giusti binari, quello della competizione sana dei guzzi, con i rionali ed un paese, che il giorno del 15 agosto devono concepirlo come un momento di festa, di appartenenza nel rispetto di tutti e tutto».
Diversamente, il messaggio è chiaro: il Palio rischia di essere morto e sepolto.
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Redattore di MaremmaOggi. Per me scrivere è uno strumento di verità, di bellezza, è di liberta, un mezzo per esprimere ciò che altrimenti rimarrebbe inespresso. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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