di Elisa Bartalucci

PILONI. Quando le tradizioni non finiscono mai è questo quello che succede. La passione, l’amore e il divertimento si tramandano dai grandi ai piccini, dai nonni ai padri, dai padri ai figli, andando a creare un legame forte che lega le persone, i posti, le abitudini e i giochi.

È successo tutto questo a Piloni, piccolo borgo dell’Alta Maremma, nel comune di Roccastrada, questa mattina, sabato 17 agosto 2024.

Il gioco della Palla 21

Qui da decenni si tramanda la tradizione del gioco della Palla 21: antenato di origine medioevale del tennis, è un gioco che si fa con una pallina dal cuore di piombo, avvolta da una striscia di gomma attorno alla quale viene arrotolato un filo di lana grossa, chiusa, poi, da una pezza di pelle morbida, cucita a mano con spago da calzolaio.

Niente racchetta, la palla si colpisce con la mano aperta.

Si gioca nelle piazze, tra le squadre dei paesi che continuano a praticare questo gioco e che durante l’estate, un fine settimana ciascuno, ospitano un torneo.

Prima del via al torneo ufficiale dei grandi, è stato, infatti il momento dei più piccoli. Bambini di tutte le età che in questi piccoli borghi crescono a pane, Palla 21 e marmellata.

Una mattinata di gioco, divertimento e storia: un momento che ha scaldato i cuori dei grandi, che hanno visto le loro passioni tramandarsi alle generazioni future, e anche quelli dei piccoli che si sono sentiti già protagonisti di una pagina di storia di questo antico gioco.

Quindi, certi, che questo sia solo il primo passo per una tradizione che continuerà a tramandarsi, non ci resta che dire come dicono da queste parti: “Viva la Palla!”