GROSSETO. Un grande incompiuto, uno scheletro all’ingresso di Grosseto, proprio accanto alla rotonda di via Aurelia Nord che porta all’uscita Grosseto Nord della quattro corsie: in tanti, a lungo, si sono chiesti come mai quel cantiere sia stato… abbandonato. In realtà il cantiere del distributore non è stato abbandonato, ma era stato fermato da una sentenza del Tar.

Ora una sentenza del Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del Tar, accogliendo il ricorso presentato dalla proprietà, la Canestrelli Petroli, e dal Comune di Grosseto, che aveva rilasciato le autorizzazioni alla realizzazione dell’impianto.

Così, in tempi brevissimi, i lavori ripartiranno.

Una vicenda che va avanti da anni

La vicenda si trascina da anni. La Canestrelli Petroli, storica azienda che, nel senese, in particolare a Chiusi e a Colle Val d’Elsa, da 60 anni si occupa di distribuzione all’ingrosso di prodotti petroliferi, in particolare gasolio per l’agricoltura, ma anche per i macchinari di movimento terra, da una decina di anni ha aperto una sede anche a Grosseto, in via Zircone.

Qualche anno fa il titolare, Simone Canestrelli, decise di fare un passo ulteriore e di aprire un impianto di distribuzione carburanti al dettaglio, individuando l’area a fianco della rotonda di via Aurelia Nord.

Dopo aver acquisito il terreno e aver ottenuto i permessi, già nel 2021 dà il via alla progettazione, per realizzare non il classico distributore di benzina e gasolio, ma un vero e proprio “hub” della mobilità, a partire dall’aspetto architettonico, ben diverso da quello classico con le tettoie e le pompe.

L’idea è fornire un servizio a tutto tondo. Accanto ai carburanti classici sono previste le colonnine per le ricariche delle auto elettriche e, grande innovazione, un servizio di distribuzione di bio metano per mezzi pesanti.

L’accesso agli atti e il ricorso al Tar

I lavori partono nel 2022. Ma dopo 3-4 mesi dall’inizio del lavori alla Canestrelli vengono notificate alcune richieste di accesso agli atti da parte di aziende del settore concorrenti.

Arriva anche un ricorso al Tar, con il quale due aziende della zona contestano una serie di atti amministrativi del Comune e anche della Regione.

Il Tar discute la questione a marzo del 2023 e a giugno 2023 arriva la sentenza che accoglie il ricorso e blocca l’autorizzazione ai lavori. Lavori che così si interrompono.

Il Consiglio di Stato

La Canestrelli, assistita dagli avvocati Marta Paolini e Duccio Maria Traina, ricorre al Consiglio di Stato.

Già a settembre del 2023 il Consiglio di Stato emette una sospensiva della sentenza del Tar. Ma, nella stessa, non consente alla Canestrelli di riprendere i lavori fino alla sentenza nel merito.

Il tempo passa, con tutto quello che consegue, ma ad aprile 2024 il Consiglio di Stato discute il merito della questione.

La sentenza viene pubblicata l’8 agosto. Il Consiglio di Stato accoglie il ricorso della Canestrelli e del Comune, annullando quanto deciso dal Tar. In sostanza restituendo alla Canestrelli la possibilità di ripartire con i lavori.

Nonostante i costi sopportati nel tenere un cantiere fermo, la Canestrelli fra poco riaprirà il cantiere.

L’obiettivo, dopo tanto tempo perso, è aprire nel minor tempo possibile.