ORBETELLO. Il colpo di scena che nessuno si aspettava. La corte di Appello questa mattina, lunedì 29 luglio, ha revocato il fallimento della Cooperativa Pescatori. In sostanza si torna al concordato preventivo, ma tutto torna in mano a loro. 

Certo non è un momento particolarmente favorevole per riprendere in mano le sorti della laguna, ma la vittoria è importantissima per l’economia di tutto il territorio.

C’è da gestire l’emergenza laguna

Adesso, però, la prima cosa da gestire è l’emergenza laguna, mai in sofferenza come in questo momento.

Il percorso di concordato va avanti

In sostanza la sentenza della corte di Appello che ha sconfessato il tribunale di Grosseto ha stabilito che la Coop Peschereccia ha il diritto di presentare il proprio piano di concordato. E il curatore, di fatto, ridiventa commissario.

Certo, da febbraio a oggi le cose sono profondamente cambiate, perché mesi di “fallimento” hanno creato non pochi problemi, ma ora c’è la possibilità di ripartire.

Adesso sul piano di concordato saranno chiamati a votare i creditori.

Tre i capisaldi

Il tribunale aveva stabilito che la Coop Peschereccia non poteva presentare, il giorno prima dell’udienza, un nuovo piano di concordato, basato su dati aggiornati (il 29 gennaio, con l’udienza il 30). La corte di Appello, invece, ha sostenuto che questo era possibile.

In secondo luogo il tribunale aveva contestato che mancava il piano industriale di Opl (Orbetello Pesca Lagunare), società controllata al 99% dalla Peschereccia. La corte di Appello ha ritenuto la cosa non sostanziale, visto che il piano di concordato è di una società e non dell’altra.

Infine la corte di Appello ha contestato al tribunale il volersi, in qualche modo, sostituire all’Agenzia delle Entrate, sulla gestione del contenzioso con la Peschereccia.

Certo il percorso è ancora in salita, ma un po’ di luce in fondo al tunnel si vede.