GROSSETO. È un tratto di statale, quello che attraversa Collecchio, dove si viaggia a 70 chilometri all’ora anziché a 90, come su quasi tutta l’Aurelia. Ed è anche un tratto dove, statistiche alla mano, per quanto riguarda la provincia di Grosseto, il numero di incidenti è minore rispetto ad altre strade, come quelle provinciali.
Eppure, domenica 28 luglio, gli automobilisti che stavano viaggiando su quel tratto di Aurelia, in direzione sud, hanno notato sia l’autovelox che il cartello lasciato a ridosso dell’impianto.
La polemica: «Serve solo a fare cassa»
La foto dell’autovelox lasciato in una piazzola di sosta lungo l’Aurelia, in un tratto dove il limite di velocità da rispettare è di 70 Km all’ora, ha cominciato a circolare nella mattinata di domenica 28 luglio. Si vede il rilevatore di velocità, si vede il cartello a ridosso ma non c’è alcuna pattuglia.
L’azione preventiva che dovrebbe essere esercitata dagli autovelox, in questo modo, viene completamente a mancare: gli automobilisti che passano da lì, si accorgono dell’impianto soltanto quando arrivano a ridosso.
Una condizione, quella della visibilità dell’autovelox, che è stata ritenuta imprescindibile per considerare legittime le sanzioni elevate, anche dalla Corte di Cassazione.
I giudici della Suprema Corte infatti, hanno stabilito che i verbali potranno essere annullati, se l’autovelox non è ben visibile agli automobilisti.
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