GROSSETO. La raccolta di fondi per il rimpatrio della salma di Doumbia Moussa, il 36enne ivoriano trovato morto domenica 21 luglio nel Bruna, va avanti. C’è ancora tempo per aiutare gli amici di Ben, il meccanico che lavorava all’officina Auto Nastro di Braccagni che hanno aperto una raccolta sul sito change.org.
La salma del 36enne, infatti, è ancora a disposizione della magistratura.
E lo sarà fino a quando verrà fatta l’autopsia, disposta dal pm, per accertare le cause della morte dell’uomo. Probabilmente annegato nelle acque del Bruna.
Soccorso dalla compagna
Ben, come tutti chiamavano Doumbia, domenica 21 luglio era arrivato sulle rive del Bruna, al Bozzone, con la sua compagna. È stata la donna, nel primo pomeriggio, a dare l’allarme al 118, che al telefono l’ha guidata nelle prime operazioni di rianimazione, una volta tirato Ben fuori dall’acqua.
Il 36enne, però, non ce l’ha fatta. Tra le prime ipotesi che si è fatta strada, quella che ad ucciderlo sia stato un malore mentre stava facendo il bagno. Il pm però, ha deciso di procedere con l’autopsia: a giorni verrà dato l’incarico al medico legale.
Raccolta fondi per riportare Ben a casa
Intanto, prosegue la raccolta fondi per riportare la salma di Ben a casa, in Costa d’Avorio. La madre dell’uomo è stata avvertita della tragedia successa al Bozzone.
Il trentaseienne aveva già comprato un magazzino da adibire ad officina ed il prossimo anno sarebbe tornato a casa, nel suo Paese. Sulla piattaforma change.org, la raccolta ha già superato i 2.000 euro. Ma ne servono molti di più, per rimpatriare la salma del 36enne.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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