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Gori: «Problemi di Grosseto secondi alle poltrone»

Probabile rimpasto in giunta, Giacomo Gori: «Il documento unico di programmazione è subalterno al poltronificio»
Giacomo Gori interviene sul probabile rimpasto in giunta
Giacomo Gori interviene sul probabile rimpasto in giunta

GROSSETO. Ospitiamo l’opinione del consigliere Giacomo Gori, Movimento 5 Stelle, sul probabile rimpasto in giunta a Grosseto.

Prima le poltrone, poi la città

Ormai non è più un segreto per nessuno. Il documento unico di programmazione dell’amministrazione Vivarelli, ossia quel documento che delinea la visione dell’azione amministrativa, è subalterno al poltronificio. Tutto si muove in funzione delle poltrone e dell’ampiezza dei sederi che le occupano.

Se l’amministrazione comunale non si ferma, è merito invece della squadra dei dipendenti pubblici che lavorano sodo, tutti giorni, per garantire i servizi ai cittadini. I grossetani devono essergli grati.

Non ricordo una consiliatura così ricca di cambi di casacca, di gruppi consiliari, di cambiamento di schieramenti, doppi, tripli. Chi più ne ha, più ne metta.

Ormai i ricatti e le pressioni per ottenere di più, sempre di più, si fanno alla luce del sole, senza più nessuna inibizione.

La famiglia aumenta e conseguentemente si pretende di più. “Quella poltrona adesso spetta a noi”, è la frase più in voga del momento. E si pronuncia senza nessun imbarazzo, senza nessuna vergogna.

Lo diciamo da un pezzo: la malapolitica ormai è stata normalizzata da una cattiva consuetudine e nessuno ci fa più caso, a tal punto che viene considerata del tutto normale.

Solo i voti delineano la giunta, non i meriti

È  normale che un candidato al consiglio comunale che prenda più voti, anziché rispettare il volere di chi lo ha votato e fare il consigliere comunale, vada in giunta a fare l’assessore; perché è normale che il candidato Sindaco dichiari pubblicamente prima del voto che entreranno in giunta coloro che prenderanno più voti. Non i più capaci, non i più meritevoli. 

È normale pertanto che un organo non elettivo e con retribuzioni molto alte come la giunta, sia composta seguendo il criterio del numero di voti ricevuti per andare in consiglio comunale, che a differenza della giunta è invece un organo elettivo.

È normale che se i candidati che hanno preso più voti tradiscono i propri elettori andando in giunta, lascino il posto a quei candidati che non sarebbero dovuti entrare in consiglio a rappresentare i cittadini.

Un ricatto al primo cittadino

È tutto normale. Anche il ricatto al primo cittadino è normale. Fa audience, fa story, fa reel! 

Per la cronaca; durante le elezioni del 2016, il M5S lanciò un bando pubblico per la composizione della squadra degli assessori; squadra che presentò alla città 20 giorni prima delle elezioni, unici in Italia a farlo.

Arrivarono una quarantina di candidature con allegati curricula, da urlo. Se avessimo vinto noi, tutto ciò che oggi è normale, sarebbe stato anormale e, piuttosto che pensare ai ricatti, avremmo pensato a lavorare, insieme ai dipendenti pubblici, per il bene dei cittadini e dell’ambiente, per risolvere i loro problemi, non quelli di uno o più rappresentanti di partiti e liste, preoccupati di non avere il giusto numero di poltrone.

Purtroppo, per noi è normale vedere un modello di buona amministrazione solo nei sogni, mentre loro non si sognano mai di chiedere scusa o di vergognarsi un po’

Giacomo Gori – Consigliere comunale – Capogruppo M5S – Grosseto

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