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Operaio morto dopo la caduta dal tetto, sequestrato il ponteggio

La salma del 54enne è all’obitorio, a disposizione della Procura: l’uomo lascia la moglie e due figli. Viggiano: «Investire nella prevenzione per evitare tragedie come questa»
La strada chiusa dov’è avvenuta la tragedia

MASSA MARITTIMA. Resta il dolore, resta il senso di vuoto dopo l’ennesima morte sul lavoro. Quella di Salah Othaman, operaio di 54 anni di origini tunisine che da anni viveva e lavorava a Grosseto

Ci sono delle domande ancora senza risposta. Domande alle quali daranno risposta le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Giovanni De Marco. Intanto, il ponteggio dal quale è precipitato Othaman è stato posto sotto sequestro

Aperta un’inchiesta sulla morte dell’operaio

Sulla morte di Salah Othman è stata aperta un’inchiesta: a ricostruire la dinamica del tragico incidente e a fornire le risposte al pm sono gli ufficiali di polizia giudiziaria del servizio prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro dell’Asl Toscana Sud Est. 

Un’unità, quella della sicurezza sui posti di lavoro, che ogni anno gestisce centinaia di controlli, proprio per evitare che avvengano tragedie come quella successa giovedì 18 luglio a Massa Marittima, quando l’operaio edile che stava lavorando alla manutenzione della copertura
e all’installazione di una linea vita sul tetto. Aperto a giugno, i lavori sarebbero dovuti finire alla fine di agosto

Che cosa sia successo, lo diranno quindi i risultati dei rilievi che giovedì 18 luglio sono andati avanti fino al primo pomeriggio. Rilievi ai quali hanno partecipato anche i carabinieri di Massa Marittima, intervenuti insieme alla polizia municipale che ha chiuso la strada. 

«Investire nella promozione della prevenzione»

C’è una parola che Domenico Viggiano, responsabile dell’Unità funzionale prevenzione e sicurezza sul lavoro per l’Azienda Usl Toscana Sud Est, pronuncia a più riprese, ed è la parola prevenzione. «Non è possibile uscire da casa per andare al lavoro e tornare in una bara – dice – Bisogna investire nella promozione della prevenzione». 

Le regole ci sono e sono tante. Le norme sono chiare. Tragedie come quella di giovedì 18 luglio succedono perché qualcosa non ha funzionato. «Succedono perché probabilmente non sono state rispettate tutte le norme che ci sono – aggiunge Viggiano – e che devono essere sempre tenute in considerazione nel loro complesso». 

È un ragionamento che va al di là dell’accertamento delle responsabilità che comunque spetta al personale diretto da Domenico Viggiano. Un ragionamento che riguarda infatti la prevenzione, importantissima su tutti i luoghi di lavoro. 

Controlli a tappeto nei cantieri

L’Asl Toscana Sud Est è tra le prime in Toscana per il numero dei controlli nei cantieri. «Ci sono dei piani mirati di prevenzione nella nostra regione – dice ancora il direttore dell’Unità funzionale prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro – che fanno della Toscana un’avanguardia in questo settore. Quello che è fondamentale è continuare a investire nella prevenzione e nella promozione della sicurezza». 

Prevenzione che serve proprio a non dover rimpiangere di non aver seguito tutte le norme alla perfezione. E anche a non dover piangere, ancora una volta, per la morte di una persona che quel giorno aveva salutato moglie e figli per andare al lavoro. 

Lo aveva certamente fatto anche Salah, prima di arrivare a Massa Marittima con il suo zaino e la borsa frigo. L’operaio, che era assunto regolarmente, potrebbe aver avuto un malore mentre si trovava sull’impalcatura dalla quale è precipitato. O potrebbe essere scivolato. Cosa sia successo lo diranno le indagini.

Quello che oggi è certo, è che Salah è l’ennesima persona uscita da casa per andare a lavorare che non tornerà più dai suoi cari. 

Autore

  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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