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Corriere ucciso dopo la rapina, analisi del Dna

Dopo 22 giorni, la salma di Nicolas Del Rio non è ancora stata restituita ai familiari: prelievi del Dna anche sui tre uomini in carcere per la rapina e l’omicidio del 40enne
L'ingresso della villetta di Case Sallustri e il pozzo dove è stato ritrovato il corpo di Nicolas Del Rio
Il pozzo nel quale è stato ritrovato Nicolas Del Rio

GROSSETO. Il quadro non è ancora completo e serviranno altri giorni, almeno altri 20, per avere qualche risposta in più dagli accertamenti tecnici che la Procura ha disposto sulla salma di Nicolas Mathias Del Rio, il corriere scomparso sull’Amiata e poi trovato morto nel pozzo di una villetta a Case Sallustri. 

Un’altra ventina almeno, prima che venga depositata l’autopsia fatta dall’equipe guidata dal professor Mario Gabbrielli, ordinario di anatomia patologica dell’Università di Siena. E anche prima che venga comparato il Dna che è stato prelevato ai tre uomini finiti in carcere con l’accusa di rapina, danneggiamento, sequestro di persona e omicidio. 

Accertamenti sul Dna

I sostituti procuratori Valeria Lazzarini e Giovanni De Marco, che stanno coordinando le indagini del nucleo investigativo dei carabinieri, insieme al nucleo di polizia giudiziaria della Procura hanno infatti disposto l’analisi del Dna sui tre uomini che sono stati arrestati per il tragico omicidio del corriere quarantenne che il 22 maggio è stato fermato e rapinato del carico di borse di Gucci per un valore di 500.000 euro. 

Borse che ancora oggi non sono state trovate e che probabilmente sono già state trasferite all’estero. 

L’esame del Dna è stato disposto anche sulla salma del corriere, per il riconoscimento. Il corpo del 40enne infatti, è rimasto per giorni nel pozzo, esposto alle intemperie.

Una volta ottenuti i risultati, che senza dubbio confermeranno che quel corpo è quello di Nicolas Mathias Del Rio, la salma sarà restituita ai familiari, che potranno così decidere dove e quando organizzare la cerimonia d’addio al 40enne. 

Intanto, anche il terzo uomo finito in carcere dopo Klodjan Gjoni, 33 anni e Ozkurt Bozkurt, 44 anni, Kaia Emre, 28 anni, sarà interrogato. Difeso dall’avvocato Federico Cocchi, il ragazzo di origini turche sarà l’ultimo a parlare con i magistrati. E lo farà probabilmente proprio in questi giorni. 

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