GROSSETO. Arrivano tagli ai Comuni e alle Province (e alle Città metropolitane) per 250 milioni di euro all’anno nel quinquennio 2024-2028, quasi 7 milioni in Maremma, fra Comuni e Provincia.
Al governo Meloni non tornano i conti e così chiede una (grossa) mano agli Enti locali. Che poi, inevitabilmente, si rifaranno sui cittadini.
La manovra, che poi è figlia di una legge di fine dicembre scorso, era emersa già un mese fa. Ma erano arrivate secche smentite. Del resto dopo pochi giorni si votava… Adesso che le elezioni sono alle spalle il decreto è stato pubblicato e i tagli ci sono tutti.
Questo recita il testo «Ai fini della tutela dell’unità economica della Repubblica, in considerazione delle esigenze di contenimento della spesa pubblica e nel rispetto dei princìpi di coordinamento della finanza pubblica, nelle more della definizione delle nuove regole della governance economica europea, i comuni, le province e le città metropolitane delle regioni a statuto ordinario, della Regione siciliana e della regione Sardegna assicurano un contributo alla finanza pubblica pari a 250 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028, di cui 200 milioni di euro annui a carico dei comuni e 50 milioni di euro annui a carico delle province e delle città metropolitane, ripartito in proporzione agli impegni di spesa corrente al netto della spesa relativa alla missione 12, diritti sociali, politiche sociali e famiglia, degli schemi di bilancio degli enti locali, come risultanti dal rendiconto di gestione 2022 o, in caso di mancanza, dall’ultimo rendiconto approvato e tenuto conto delle risorse del Pnrr».
Per la Maremma i tagli ammontano a 5,5 milioni per i Comuni (1,8 solo a Grosseto) e 1,25 milioni per la Provincia.
Simiani, De Martis e Bartolini: «Mannaia sugli enti locali»
Il deputato Pd Marco Simiani, che già un mese fa aveva diffuso i tagli, Carlo De Martis capogruppo “Grosseto Città aperta” e Davide Bartolini, capogruppo del Partito Democratico nel consiglio comunale di Grosseto, attaccano il sindaco Vivarelli Colonna che aveva definito i tagli “balle spaziali”.
«Ora è ufficiale – scrivono -: il governo Meloni ha calato la mannaia sugli enti locali. A farne le spese anche il nostro territorio, con un taglio che per i prossimi cinque anni sarà di oltre 5 milioni e 500mila euro a livello provinciale, di cui oltre 1,8 milioni soltanto per il capoluogo. Questo il contenuto del decreto comunicato dal ministero dell’Interno il 4 luglio, con il quale si certificano ufficialmente i dati che erano stati trasmessi in anteprima alcune settimane fa, proprio da Marco Simiani, scatenando la derisione e le invettive del sindaco Vivarelli Colonna che aveva bollato quei dati come balle spaziali».
«Voto favorevole di Rossi, poi assente in consiglio»
«Sorte non migliore avevano avuto le iniziative politiche intraprese dai gruppi di opposizione di Grosseto Città Aperta e Partito Democratico: il consiglio comunale del capoluogo era stato chiamato a prendere posizione contro questo gigantesco piano di tagli con un ordine del giorno che, tuttavia, il sindaco e la sua maggioranza avevano visto bene di respingere, evidentemente più interessati ad ingraziarsi i loro capi politici anziché tutelare gli interessi dei cittadini grossetani. E guarda caso in quella seduta mancava proprio l’assessore-onorevole di Fdi Fabrizio Rossi, che in Parlamento aveva visto bene di dare il suo voto favorevole ai tagli che ora andranno ad impoverire il nostro territorio».
«Ormai l’amministrazione comunale di Grosseto è allo sbando, prigioniera di un sindaco che attende solamente la fine del mandato per dedicarsi, per fortuna, ad altro. Gli unici suoi momenti di visibilità sono soltanto quando, nelle sue simpatiche apparizioni video, risponde alle critiche ed in particolare a quelle dei suoi oppositori politici, o magari anche di semplici cittadini come avvenuto di recente, mai entrando comunque nel merito e divertendosi soltanto a dileggiare gli avversari senza contraddittorio e senza argomenti seri».
«Adesso il nostro primo cittadino, rimasto mestamente in silenzio, proverà ancora una volta a fare finta di niente, ma i cittadini purtroppo se ne accorgeranno presto quando per compensare i tagli del governo verranno ridotti i servizi o aumentate, ancora, le tasse».
Tutti i tagli Comune per Comune
Questa la tabella completa dei tagli previsti dal governo Meloni ai Comuni della Maremma e alla Provincia.
Cristoforo Russo (Cgil): «Ci aspetta un autunno molto caldo»
Sulla vicenda dei tagli interviene Cristoforo Russo, responsabile degli enti locali della Fp Cgil.
«Strano Paese il nostro, si invocano maggior decentramento e autonomia, slogan buoni per tutte le stagioni, e poi si tolgono risorse proprio a quegli Enti che, proprio per funzioni previste dalla Costituzione, sono più prossimi al cittadino e che per primi dovrebbero garantire diritti e risposte alle proprie comunità».
«Mi sembra l’ennesima dimostrazione della scarsa attenzione che questo governo mostra verso il lavoro pubblico – rimarca Russo – Bisognerebbe assumere personale se si vogliono garantire servizi, e serve rinnovare il loro contratto scaduto da oltre due anni. Invece quello che si propone sono solo altri tagli».
«Le risorse annunciate per i rinnovi dei contratti pubblici 2022/2024 sono esigue. Non sono nemmeno lontanamente sufficienti a garantire il potere d’acquisto perso in questi anni – precisa Russo – Per queste ragioni crediamo che questo autunno sarà molto caldo se non verranno previste ulteriori risorse per il rinnovo contrattuale».
Per i tagli del governo su Provincia e Comune di Grosseto sono a rischio anche i servizi erogati ai cittadini.
Per i Comuni della provincia di Grosseto è previsto un taglio complessivo di 5,5 milioni di euro nei prossimi cinque anni di cui 1,8 solo nel comune di Grosseto. Seguono a ruota Follonica, Castiglione della Pescaia e Orbetello. Per la Provincia il taglio ammonta a 1,2 milioni: 250mila all’anno.
«Sono tagli che incideranno sulla spesa corrente, quindi sui servizi – conclude Russo – Stiamo parlando di un serio rischio di un ridimensionamento anche dei servizi al cittadino».
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