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Tragedia del ponte di Marsiliana, assolto operaio

Confermate le assoluzioni dei dirigenti della Provincia, pena diminuita per il responsabile della sicurezza: per i giudici fiorentini il dipendente della Costrade non ha avuto responsabilità nella tragedia
Il ponte di Sant’Andrea a Marsiliana

GROSSETO. Sono passati quasi 12 anni dalla tragedia in cui persero la vita Paolo Bardelloni, 59 anni di Massa Marittima, Maurizio Stella, 47 di Follonica, e Antonella Vanni, 48 di Larderello. Tre dipendenti Enel che, a bordo di una Fiat Punto di ritorno da Roma, imboccarono la strada che li portò sul Ponte di Sant’Andrea, dove la furia del torrente in piena fece venire giù tutto. 

La loro auto fu travolta dall’acqua e dal fango. Per quelle tre morti erano finiti a processo il responsabile del servizio di viabilità della Provincia, due dirigenti dello stesso Ente e un operaio. Processo, quello celebrato di fronte al giudice Andrea Stramenga, durato 8 anni e finito con due condanne e due assoluzioni.

Operaio assolto in appello

Assoluzioni che oggi, martedì 2 luglio, sono diventate tre. Oltre a Renzo Ricciardi e Massimo Luschi, i dirigenti della Provincia difesi dagli avvocati Luciano Giorgi e Carlo Valle, i giudici fiorentini hanno assolto Gian Paolo Conti, il dipendente della Costrade srl (ditta che si occupava della manutenzione delle strade), difeso dall’avvocato Adriano Galli ed hanno ridotto la pena da due anni a un anno e 4 mesi e diminuito le provvisionali ad Umberto Tozzini, responsabile del servizio viabilità della Provincia di Grosseto (difesa Giorgi e Valle). In primo grado, Conti era stato condannato a due anni, come Tozzini. 

Un’ora di discussione, nell’aula della Corte d’Appello e un’ora e mezzo di camera di consiglio. I quattro imputati hanno atteso la lettura della sentenza in aula. 

Le accuse nei loro confronti erano quelle di cooperazione colposa in disastro colposo, in relazione all’omicidio colposo. 

Otto anni di processo e di perizie

Per due volte la Procura aveva chiesto l’archiviazione del procedimento e per due volte i familiari delle vittime, che si erano costituiti parte civile, avevano presentato opposizione.

Il processo in primo grado è durato 8 anni, andato avanti a suon di perizie per dimostrare sia la portata del maltempo di quel giorno,
e soprattutto per ricostruire se la strada che conduceva a quel ponte fosse stata interdetta o meno.

Sia la procura che gli avvocati difensori che le parti civili avevano presentato appello contro la sentenza pronunciata dal tribunale di Grosseto. «Conti si era trovato da solo a fronteggiare l’alluvione, un evento eccezionale – dice l’avvocato Galli – I giudici della Corte d’appello lo hanno tenuto in considerazione. Di questa sentenza non possiamo che essere soddisfatti». 

Autore

  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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