GROSSETO. L’arte è qualcosa che scorre nelle vene di tutti, qualcosa che ti fa sentire quello che vedi. L’artista è colui che plasma la materia per far provare emozioni. L’arte è gioia, paura, frustrazione, odio, amore… l’arte è l’immensità dell’animo umano. Ed è proprio la voglia di far provare emozioni che ha spinto lo scultore Alessandro Laurenti nel mondo della scultura e della pittura.
L’ultima opera dell’uomo è “Il Cristo morente“, una riproduzione sofferente di Gesù sulla croce, e sarà esposta nella cattedrale di Grosseto dal 15 al 30 giugno.
«Ho scelto di mostrare la sofferenza di Gesù, perché credo che il Messia sulla croce debba rappresentare questo – dice lo scultore – e che lì risieda la vera bellezza del Cristo crocifisso».
L’artista, o come si definisce lui l’appassionato d’arte, ha iniziato con l’arte attraverso la pittura.
«Dipingere e scolpire sono due cose meravigliose, ma la pia preferita è la scultura, perché è un lavoro molto più manuale e fisico – dice Alessandro – Ho iniziato a lavorare il legno nel 2018 e sono un’autodidatta e tutti mi hanno consigliato di iniziare da opere piccole. Ma io ho deciso di iniziare con un cavallo alto circa 3 metri».
La scultura per Alessandro
L’arte per Alessandro è far provare qualcosa a chi guarda le sue opere.
«Mentre lavoro il legno provo gioia e felicità nel creare qualcosa, fatica e frustrazione per la paura di non riuscire a trasmettere quello che voglio – dice l’uomo – Ma provo anche molta soddisfazione e ho avuto anche qualche riconoscimento. Ho anche fatto diverse mostre e una mia opera è stata esposta anche alla biennale di Sanremo organizzata da Vittorio Sgarbi e Artexpo».
«Ho anche un lavoro e una famiglia, quindi le mie sculture le realizzo di notte – continua – Amo usare i legni della zona e qualcuno lo prendo anche in riva al mare. Per il Cristo crocifisso ho usato il legno di cedro del Libano ed è ad altezza naturale: il corpo di Gesù è di 1.85 metri, compresa la croce è alta 4 metri e pesa circa 2 quintali».
L’opera ritrae la sofferenza di Gesù quando è stato crocifisso. Lo si nota da come sono incisi gli occhi di Cristo, dalle testa che cade rispetto alle spalle, come se il soggetto fosse allo stremo delle proprie forze, e dalle vene in rilievo su tutto il corpo, per lo sforzo fisico.
«Ho voluto dare alla scultura una visibilità a 180°, per questo la figura è contorta, non è stata semplice realizzarla e mi ci sono impegnato tantissimo – dice Alessandro – L’arte l’ho sempre avuta dentro e ho iniziato a 15 anni con la pittura, per me è anche un po’ una sfida. Nel senso che se è più difficile da fare, come con il Christus Patiens, più mi sento motivato nel farlo e a superarmi».
Secondo Alessandro i ragazzi dovrebbero staccarsi dal telefono e iniziare a fare esperienza, per questo se qualcuno di loro volesse iniziare con l’arte può contattarlo a questo numero 347 192 8293.
Autore
-
Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
Visualizza tutti gli articoli