GROSSETO. Un sogno, una storia e tanta voglia di crearsi un futuro: questo è il percorso di Simone Rossi, bartender di fama internazionale originario di Grosseto. Il professionista per raggiungere i suoi traguardi ha lavorato sodo e si è trasferito in Asia, più precisamente a Hong Kong, in Cina.
Ha cominciato dalle basi, rincorrendo quello che potrebbe sembrare quasi un “sogno americano” che si è realizzato fra il Regno Unito e la Cina. Prima di tutto si è specializzato in sala e bar all’istituto alberghiero di Grosseto. «La passione per questo settore ce l’ho sempre avuta, sin dai primi anni di scuola superiore – dice il ragazzo – e lavorando durante le stagioni estive, è cresciuta sempre di più».
Simone ha creato la sua Ratafia e ha iniziato a girare il mondo con le masterclass: Filippine, Germania e Austria sono solo alcuni Stati che ha visitato per far conoscere il suo vino liquoroso. «Vado dove ho la distribuzione e spiego il mio prodotto per farlo capire – dice il bartender – porto anche la mia storia ai ragazzi, per provare a dar loro uno spunto di riflessione diverso».
La carriera di Simone
Il bartender si è trasferito a Londra per seguire la sua passione e ha iniziato dalle basi. «Ero un aiuto barman nella periferia di Londra, sostanzialmente pulivo, sistemavo il piano lavoro e aiutavo il barman durante il servizio, portandogli il ghiaccio oppure cambiando le bottiglie vuote – dice Simone – Piano piano ho iniziato ad imparare bene la lingua e il lavoro. Dopodiché ho cambiato locale e sono andato al Quo Vadis a Soho».
Il locale di Soho è un’istituzione a Londra. «Al Quo Vadis ho imparato le basi dell’ospitalità e ho iniziato a sviluppare il mio stile, che è elegante, ma sperimentale – dice il bartender – Insomma ho iniziato piano piano a costruire la mia filosofia di cocktail. Poi sono passato ad Aqua Spirits, un locale dove sono stato promosso a bar manager: qui creavo non solo i cocktails ma anche la drink list».
«Dopo due anni con Aqua Sprits mi hanno chiesto se fossi disponibile a trasferirmi ad Hong Kong e così ho fatto – continua – Avevo 25 anni e ho colto l’opportunità al volo. Mi sono innamorato subito della città e dell’Asia, è un continente dinamico, veloce, che ti dà l’occasione di crescere professionalmente e un trampolino di lancio. Insomma dopo 6 mesi avevo già deciso di rimanere in Cina».
4 anni dopo Simone sceglie di lasciare Aqua per una nuova avventura: il Rosewood bar dell’omonima catena di hotel di lusso. «Nel 2020, mentre lavoravo, ho dato il via anche ad un mio progetto personale: la Rossi Ratafia – dice Simone – Un vino liquoroso alla ciliegia originario del Piemonte e dell’Abruzzo».
La Ratafia di Simone debutta nella sua Grosseto
Il vino liquoroso scelto dal grossetano risale al 1500. «Ho deciso di creare un mio marchio su un prodotto che mi affascina molto. Generalmente la Ratafia è molto dolce, quasi sciropposa e ha un acidità spiccata, la mia invece si basa su freschezza e dinamicità – dice Simone – Ho voluto creare un prodotto sempre bevibile e non collegato ad un solo momento della giornata».
Simone ha deciso di dare il suo tocco elegante, dinamico e sperimentale ad una parte della tradizione italiana. «La mia Ratafia è perfetta nella miscelazione e si accosta bene a drink – dice l’imprenditore – per ogni momento della giornata, non è legata solo alla fine del pasto».
«Il mio obiettivo era creare un marchio internazionale, cioè volevo esportare un sapore italiano nel mondo. Quindi mi serviva qualcuno che potesse realizzare questo. Mi sono rivolto a We are Panglossian, un’azienda che dà identità ai marchi, e così insieme abbiamo trovato l’etichetta giusta – continua – che esprime unicità e modernità».
Nelle masterclass Simone prova a spiegare la versatilità del prodotto e la filosofia che c’è dietro la sua Ratafia. «Insegno anche alle persone tutti i modi in cui possono usare il mio vino liquoroso – conclude il bartender – e anche come è strutturato».
Se siete curiosi di assaggiare la Ratafia di Simone e qualche drink l’appuntamento è venerdì 31 al Quando Basta, dalle 21.30, e domenica 2 giugno, dalle 19, al DPark.
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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