Tumore al cervello a 7 anni, le salvano la vita al Meyer | MaremmaOggi Skip to content

Tumore al cervello a 7 anni, le salvano la vita al Meyer

La piccola paziente è stata operata d’urgenza al Meyer di Firenze. Ma al pronto soccorso di Grosseto l’hanno mandata a casa. L’Asl: «Se fosse tornata avremo fatto anche noi altre analisi»
L'ingresso del pronto soccorso di Grosseto
L’ingresso del pronto soccorso di Grosseto

GROSSETO. Ad una bambina i 7 anni è stato diagnosticato un tumore al cervelletto, di ben 6 millimetri. Un tumore scoperto al Meyer di Firenze. E secondo la famiglia al pronto soccorso di Grosseto non è stato fatto abbastanza per curare la piccola paziente.

I genitori l’hanno portata due volte all’ospedale. «Mia figlia ha portato mia nipote 2 volte al pronto soccorso, una volta con il vomito e un’altra volta con un forte mal di testa – dice il nonno della piccola – Ma ci hanno mandato via senza risposta. Fortunatamente mia figlia ha deciso di portarla all’ospedale Meyer, dove hanno trovato il tumore».

Per capire fino in fondo cosa fosse successo abbiamo contattato l’Asl sud-est. «Se la bimba fosse tornata ancora una volta all’ospedale di Grosseto i pediatri avrebbero eseguito le stesse visite del Mayer – risponde l’Asl – I medici seguito correttamente le linee guida di questo caso».

La corsa al Meyer

La prima volta che la bimba è andata al pronto soccorso aveva il vomito ed era il 7 aprile. «A mia figlia hanno detto che la bimba probabilmente aveva mangiato qualcosa che potrebbe averle dato fastidio – dice l’uomo – Quando è tornata la seconda volta con il vomito e con la cefalea non ci hanno dato nessuna risposta».

A questo punto i pediatri grossetani hanno consigliato ai genitori una visita neurologica. L’attesa, però, era lunga e la mamma doveva rivolgersi alla sanità privata per avere un controllo il prima possibile, ma non c’era un neurologo pediatrico privato in tutta Grosseto.

La madre non voleva aspettare, era molto preoccupata per sua figlia e ha deciso di partire per il Mayer. «Menomale che mia figlia ha la possibilità di spostarsi senza problemi – dice il nonno della bambina – Non voglio neanche immaginare cosa sarebbe potuto accadere se avessimo aspettato».

«Al Mayer le hanno fatto subito una visita oculistica, perché mia nipote non vedeva bene. Durante quella visita hanno visto che aveva una pressione anomala sul nervo ottico – continua – Pressione che derivava da un liquido celebrale. La sera stessa, alle 22, l’hanno operata per rimuovere tutto il liquido che si era formato, salvandole la vita. I medici hanno detto che senza quell’operazione la bimba probabilmente non si sarebbe svegliata la mattina del giorno dopo».

La scoperta del tumore

I pediatri del Mayer hanno fatto diverse analisi alla bambina il 17 aprile . «Dopo la rimozione del liquido mia nipote e mia figlia sono tornate a casa – dice il nonno – e poco dopo le hanno contattate per farle tornare in ospedale il prima possibile: al colloquio le hanno detto che la bimba aveva un tumore al cervelletto di 6 millimetri. Enorme per una bambina di 7 anni».

La giovane è stata operata d’urgenza. «Dopo due giorni l’hanno operata per asportare il tumore – dice l’uomo – e oggi fortunatamente mia nipote sta bene, hanno asportato tutto e farà i controlli. Voglio raccontare questa storia perché le persone devono essere prese sul serio quando si recano al pronto soccorso. Mia figlia ha avuto la possibilità di spostarsi e andare in un altro ospedale, ma non tuti ce l’hanno».

La risposta dell’Asl

Secondo l’Asl il pronto soccorso ha seguito perfettamente quello che raccomandano le linee guida. Questa è la risposta dell’Usl Toscana Sud Est, interpellata da MaremmaOggi sul caso della bambina

«L’accesso della bambina in pronto soccorso Pediatrico del Misericordia di Grosseto è avvenuto il 16 aprile 2024. La bambina, accompagnata da entrambi i genitori, riferiva dolore da cefalea, che poi è scomparso spontaneamente alla fine della visita.
Sono stati riferiti altri brevi episodi associati a vomito con risoluzione spontanea – si legge nella nota dell’Asl – Alla visita, l’esame clinico non ha evidenziato alcun reperto patologico e quindi la piccola paziente è stata dimessa.
Al momento della dimissione, la pediatra ha spiegato ad entrambi i genitori che se fossero comparsi un’altra volta i sintomi, nonostante la terapia prescritta, la paziente avrebbe dovuta essere riaccompagnata in pronto soccorso. Di fronte all’alert della cefalea, che non ha dato risposte rispetto alla terapia somministrata, la bambina sarebbe stata rivalutata per eventuali accertamenti strumentali, così come previsto dalle linee guida.
Durante la visita, non è stata effettuata la Tac, perché non giustificata in base alla situazione clinica e perché l’effettuazione non giustificata di una TAC potrebbe determinare danni iatrogeni così come raccomandano le linee guida.
Per la persistenza della sintomatologia il giorno successivo, la bambina è stata portata al Meyer di Firenze, dove in considerazione della insistenza della cefalea, nonostante terapia antidolorifica, e stavolta con anomalie dell’esame neurologico sono stati eseguiti accertamenti strumentali.
È evidente che se la bambina, come suggerito agli stessi genitori, fosse stata riportata al Pronto soccorso pediatrico di Grosseto con il quadro sopra descritto, il personale avrebbe eseguito i necessari accertamenti clinico strumentali del caso. Quindi il percorso seguito da tutto il personale del PSP di Grosseto è aderente da quanto previsto dalle linee guida pediatriche per questo tipo di problematiche».

 

 

Autore

  • Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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