MONTEROTONDO. Non tanti lo sanno, ma Renato Fucini, uno dei più grandi poeti e scrittori del XIX secolo e dell’inizio del XX, è nato a Monterotondo Marittimo. Dove, a dire il vero, ha vissuto solo nei primi mesi di vita, ma al quale è sempre stato molto legato, tanto da citare il paese in tutte le sue biografie, anche quando amava farsi chiamare Neri Tanfucio, che poi è l’anagramma del suo nome.
Il legame con Monterotondo, dopo una vita passata fra Campiglia, Livorno e Pisa, e poi la montagna pistoiese, è tornato ad essere forte a sessant’anni, quando lo invitò in paese l’allora presidente della Pro Loco, un certo, Paganini, un falegname, con cui nacque una forte amicizia. Era il 1903, da allora Fucini riprese a frequentare Monterotondo.
Ora Monterotondo celebra il suo illustre concittadino, dedicandogli dei locali, chiamati “Stanze di Fucini”, appunto, che sono state realizzate all’interno dei locali dell’Ex Frantoio. L’inaugurazione, insieme a quella della nuova biblioteca, è andata in scena sabato 20.
La nuova biblioteca è stata progettata come uno spazio culturale moderno e dinamico, adibito non solo alla consultazione dei volumi, ma anche alle attività e agli eventi culturali grazie ad un allestimento “leggero”, che all’occorrenza può essere spostato per ospitare iniziative di varia natura, come la presentazione di libri o l’ascolto della musica. Una biblioteca dalle diverse ‘anime’ in grado di dialogare con gli altri servizi presenti nell’edificio e con il contesto urbano in cui si inserisce, a due passi dal punto panoramico dell’area archeologica della Rocca degli Alberti.
Le stanze di Fucini, il salotto dove raccontare storie
Uno degli elementi di grande valore e di attrattività è rappresentato dalle Stanze di Fucini: spazi arredati con installazioni multimediali che conducono il visitatore alla scoperta della storia letteraria del poeta nato a Monterotondo Marittimo, sottolineando la sua importanza, nella narrazione della storia toscana e della Maremma.
La prima sala consente di approfondire alcuni aspetti della sua biografia: le valigie simboleggiano il percorso di precariato che ha vissuto Fucini sia nel mondo narrativo che del lavoro, una timeline contestualizza Fucini nell’ambito della storia nazionale; poi ci sono un leggio e un armadio che raffigura i diversi temi della poetica di Fucini.
La stanza attigua è “La sala della veglia” ispirata al tema delle Veglie di Neri: una sorta di salotto con al centro un elemento narrativo per lasciare spazio alle opere dei vincitori delle diverse edizioni del Premio Fucini, il concorso letterario nazionale promosso dal Comune di Monterotondo Marittimo.
Nell’ultima sala che porta al piano superiore si trova invece una mappa della narrativa dedicata alle Colline Metallifere.
Il progetto porta la firma dell’architetto Barbara Catalani. Le Stanze di Fucini sono state curate artisticamente da Claudio Ballestracci ed Ennio Pepe.
La consulenza letteraria è di Simone Giusti, dell’università di Siena, grossetano.
L’intervento complessivo per realizzare la nuova biblioteca è stato di 300mila euro a cui si aggiungono 63mila euro circa per gli allestimenti delle Stanze di Fucini.
Termine: «Una biblioteca con servizi migliori e un omaggio a Fucini»
Un intervento di rigenerazione urbana e di valorizzazione culturale di Monterotondo Marittimo.
«L’obiettivo che si è posto il Comune era duplice – spiega il sindaco, Giacomo Termine – da un lato avere una biblioteca con servizi migliori e spazi più ampi, che consentissero di potenziare le attività culturali, dall’altro valorizzare l’ex Frantoio e tutta l’area in cui si inserisce, attraverso un progetto in grado di dialogare con la Rocca degli Alberti».
«E poi un grande obiettivo messo a segno: la realizzazione delle Stanze di Fucini dedicate al poeta nato, concepite come centro studi espositivo sulla figura di Fucini e come luogo speciale di raccolta dei volumi del Premio letterario ad esso dedicato».
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