L'autostrada da Grosseto a Marina, il sogno del 1954 | MaremmaOggi Skip to content

L’autostrada da Grosseto a Marina, il sogno del 1954

Il Rotary di Grosseto apre nel chiostro di San Francesco la mostra sui 70 anni del club: le pagine dei giornali dell’epoca, con i principali fatti in Maremma del 1954. Le notizie e le curiosità
Alessandro Antichi e Claudio Bottinelli nel chiostro di San Francesco dove è stata allestita la mostra sui giornali di Grosseto del 1954
Alessandro Antichi e Claudio Bottinelli nel chiostro di San Francesco dove è stata allestita la mostra sui giornali di Grosseto del 1954

GROSSETO. Si parlava già dell’autostrada, nel 1954. Ma da Grosseto a Marina. Un progetto visionario per l’epoca, al punto che poi finì in un semplice allargamento di tre metri di quella che oggi è la provinciale delle Collacchie. Ma 70 anni fa il tema teneva banco sui giornali. E si parlava anche di sistemazione dell’Aurelia, che allora era quella vecchia, che ormai è assorbita dal centro cittadino, neppure c’era la quattro corsie. Certo i giornalisti dell’epoca mai avrebbero potuto immaginare che, 70 anni dopo, la situazione fosse più o meno la stessa.

Alcune pagine della mostra del Rotary
Alcune pagine della mostra del Rotary

Sono alcuni degli argomenti della splendida mostra organizzata dal Rotary Club Grosseto nel chiostro di San Francesco. Una mostra che rientra nelle celebrazioni per i 70 anni della fondazione del club grossetano, avvenuta appunta nel 1954. Ne dette notizia La Nazione, il ritaglio è esposto all’inizio della mostra.

Una mostra che è una selezione di 40 tavole con gli articoli del 1954 del Tirreno e della Nazione, allora noi con l’on line non c’eravamo, quelli sui fatti principali e sulle curiosità. Un ritratto di una società che, finita la guerra da poco, guardava al futuro con ottimismo. Una Grosseto “aperta ai venti e ai forestieri”, come diceva Luciano Bianciardi.

Una mostra da guardare e da leggere, sicuramente da non perdere. Che racconta una Grosseto diversa. Il 1954 fu l’anno della strage di Ribolla, ma si parlava anche del nuovo ospedale, del mattatoio, dell’impianto di depurazione a San Giovanni. E in quell’anno, pare strano ma è così, ci furono numerosi avvistamenti di Ufo, in tanti pensavano di aver visto un disco volante.

Alcune delle pagine del 1954 esposte nella mostra
Alcune delle pagine del 1954 esposte nella mostra

Il lavoro di raccolta e selezione delle pagine è stato curato da Claudio Bottinelli, giornalista ed ex caposervizio del Tirreno, che, con il fotografo Giovanni Rossetti, che ha riprodotto le tavole, è andato a sfogliare le collezioni di quell’anno, nelle biblioteche di Firenze e Follonica: «Ne avevamo selezionate 200, abbiamo scremato a 40. Ma è un patrimonio meraviglioso e la fotografia di un periodo molto bello della nostra città».

Altre pagine in mostra, si parla anche della strage di Ribolla
Altre pagine in mostra, si parla anche della strage di Ribolla

Un anno importante anche a livello mondiale. Ne parla, nel libro intitolato appunto “54”, il collettivo Wu Ming (un gruppo di scrittori nato a Bologna nel 2000). Il 54 fu l’anno della nascita del Kgb e della conferenza di Berlino. L’anno del riarmo della Germania e della sua adesione alla Nato. Ma anche l’anno della sconfitta dei francesi in Indocina e la divisione del Vietnam. E ancora: Tito, la rovina di McCarthy e Cary Grant.

Antichi: «Perché la mostra è alla Sala Friuli»

La mostra è stata presentata dal presidente del Rotary, Alessandro Antichi, con lo stesso Claudio Bottinelli e Barbara Chelli, che sarà la prossima presidentessa del club grossetano.

E il chiostro di San Francesco, con l’annessa sala Friuli, non sono stato scelti a caso.

«L’Opera Giuseppe Friuli – ha detto l’avvocato Antichi – venne inaugurata Il 23 ottobre. 1973, nel convento di San Francesco a Grosseto, grazie al dottor Alfredo Friuli, avvocato e direttore dell’Associazione Industriali, e alla moglie Niccolina Nocentini, in memoria dell’unico figlio, tragicamente scomparso a soli 28 anni in un incidente stradale». Alfredo Friuli, fra l’altro, era un rotariano.

«Come fu sottolineato alla celebrazione inaugurale da padre Angelico Lazzari, vicario dei Frati Minori, la famiglia Friuli offrì alla città un vero cenacolo culturale, patrimonio dell’intera comunità e delle generazioni future».

«Sorta su progetto dell’ingegner Leone Feroci nel luogo in cui c’era il fatiscente dormitorio pubblico, fu realizzata dalla ditta Fratelli Venturi, in perfetta armonia con le linee architettoniche della scuola materna San Francesco e con l’antico chiostro. Ma la vera forza dell’Opera era ed è il grande ed elegante auditorium, conosciuto da tutti come “sala Friuli”, luogo di incontri culturali e mostre d’arte di altissimo livello: un vero spazio di elevazione spirituale, completato dal pianoforte e da un’immagine di Giuseppe, donati dalla mamma, per mantenerne vivo il ricordo e invitare alla riflessione. Riflessione che oggi dovrebbe essere fatta per continuare a valorizzare un bene così prezioso nel cuore cittadino».

Barbara Chelli, Alessandro Antichi e Claudio Bottinelli presentano la mostra
Barbara Chelli, Alessandro Antichi e Claudio Bottinelli presentano la mostra

1954, una Grosseto che guardava al futuro con ottimismo

Il Rotary Club Grosseto nacque in un’epoca nella quale i lineamenti della nostra provincia erano in fase di graduale modifica: l’agricoltura, era nato da poco l’Ente Maremma, stava subendo un processo di profonda trasformazione, lo sviluppo industriale era affidato a una sottile trama di fragili speranze, le attività del settore terziario erano in rapida ascesa e il turismo si stava avviando verso un importante sviluppo legato alla sempre più consapevole valorizzazione dell’ambiente e dei beni culturali.

In questa complessa cornice, nel marzo del 1954 venne annunciata la nascita del Rotary Club a Grosseto e il 14 maggio 1954, auspice il club padrino di Siena, venne consegnata la “Carta” costitutiva del Club, nato su iniziativa di un gruppo di ventisette persone qualificate, appartenenti a varie categorie professionali e imprenditoriali attive nella comunità locale.

La prima sede del Club fu fissata al Grand Hotel Bastiani, in Via Manin 2 a Grosseto.

Ispirandosi ai principi fondamentali dell’etica rotariana, il Club inizio presto a far sentire la sua presenza in un territorio profondamente segnato dalle ferite del passato, interagendo così con la realtà socioculturale della Maremma che cominciava a intraprendere la via di un totale rinnovamento nel segno dello sviluppo delle proprie potenzialità.

Quaranta pannelli con i giornali locali

«La mostra che presentiamo propone quaranta pannelli con pagine di giornali locali dell’anno 1954 che danno una immagine della nostra città, in piena fase di ricostruzione, all’indomani della
Seconda guerra mondiale».

«Lo scopo dell’iniziativa è proprio quello di offrire l’opportunità di comprendere il contesto nel quale nacque ed iniziò ad operare il nostro sodalizio attingendo alla cronaca e, quindi, alla vita quotidiana della comunità, non affidandosi a personali ricostruzioni, bensì alla realtà mostrata dai giornali locali dell’epoca: le riproduzioni fotografiche delle pagine della stampa locale ci restituiscono un’immagine viva di quel mondo, sospeso tra passato e futuro e attraversato da un attivismo irrequieto segnato da alte aspirazioni e da qualche ingenuità; un’immagine a tutto tondo della “vita quotidiana nella Grosseto del 1954”, colorata da note di costume e da notizie curiose».

«Dalla mostra emerge un’immagine della città di Grosseto molto viva e vivace, a pochi anni dalla fine della Seconda guerra mondiale. Numerosissime sono le iniziative, i progetti, le inaugurazioni, e l’idea che ci si fa è quella di una città che punta al futuro e con entusiasmo cerca il riscatto dopo un periodo buio».

«Vogliamo ingraziare il modo particolare i Padri Minori della chiesa di San Francesco di Grosseto che hanno messo a disposizione il chiostro e la Sala Friuli, nonché Giovanni Rossetti, accademico di fotografia, che ha curato le foto servite per questa mostra, e Niccolò (Nico) Guccione, titolare della Tipografia Etruria di Grosseto che ha provveduto alla stampa e alla realizzazione dei pannelli di questa mostra, incontrando non poche difficoltà (che non sempre, purtroppo, è stato possibile superare) dal momento che le collezioni erano parecchio malandate».

La mostra è aperta fino al 14 aprile, con orario 17-19. Su richiesta di scuole o gruppi, concordando con il Rotary, potrà essere aperta in altri orari.

Alle origini del miracolo, l’intervento del professor Zeffiro Ciuffoletti

Oltre alla mostra, assume particolare rilevanza l’intervento che terrà il professore Zeffiro Ciuffoletti, già ordinario di storia contemporanea presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze, profondo conoscitore della nostra città (nella quale ha studiato e vissuto) ha dato la sua disponibilità a tenere una relazione sul contesto storico, nazionale e locale, degli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, nel quale ebbe vita e si sviluppò il Rotary Club.

L’evento, che sarà organizzato d’intesa e con il patrocinio del Comune di Grosseto, è previsto per il 14 maggio 2024 dalle ore 17  nella sala consiliare. La relazione del prof. Ciuffoletti avrà il titolo, invero suggestivo, “Alle origini del miracolo”.

 

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