GROSSETO. Aveva scoperto di essere gravemente malato soltanto tre mesi fa. E aveva deciso di resistere, di combattere. «Combatterò e non mi arrenderò mai», aveva scritto sul suo profilo su Facebook solo 5 giorni fa, quando era stato ricoverato all’ospedale di Grosseto.
Grosseto, venerdì 29 marzo, si è svegliata sotto choc: Lorenzo Friani è morto, a soli 51 anni, ucciso da una terribile malattia. Era cresciuto nel quartiere di Barbanella.
La passione per la techno e il dolore dei djs
Da Franchino a Sandro Vivot, i più grandi djs della techno degli anni Novanta oggi piangono Lollo. Non si è mai messo dietro a una consolle, ma è stato un grandissimo appassionato di musica techno.
Così tanto, da diventare amico di molti dei protagonisti della scena techno. Lollo era fatto così: era un uomo speciale, era buono, era disponibile, era sempre pronto a farsi in quattro per gli altri. E nei templi della techno, dall’Insomnia al Torquemada, la notizia della sua morte ha colpito il cuore di tutti quelli che lo conoscevano.
Di professione autotrasportatore, aveva lavorato per un periodo per un’azienda di autospurgo in città. Poi aveva cominciato a lavorare per un’altra azienda di autotrasporti.
La salma di Friani è ora esposta all’obitorio di Grosseto dove resterà fino a martedì 2 aprile, quando sarà portato al Tempio crematorio.
Lollo lascia due figli. Soltanto poche settimane fa aveva perso il padre, ex direttore di banca.
Tra gli amici più cari di Lorenzo Friani, c’era senza dubbio Andrea Bernardini dj che lo ricorda su Facebook: «La tua morte inattesa e rapida lascia un gran vuoto fra tutti coloro che ti hanno voluto un gran bene. Buon viaggio Lorenzo, compagno di tante serate insieme».
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