GROSSETO. L’altra faccia della luna. L’allunaggio nel mare ultras è levigato, intorno mille volti diversi tratteggiano panorami inesplorati. A destra un televisore, a sinistra un pallone, davanti una passione senza confini. Quella di Francesco La Luna.
Da Cosenza alla Maremma per esprimere il suo modo di fare giornalismo sportivo dalle antenne di Tv9 senza alterare minimamente il sottobosco curato negli anni dove nascono, crescono e volano i canti della curva, sbocciano senza riserve sentimenti mai abbandonati, quelli che solo uno stadio e l’appartenenza hanno il potere di creare.
Galeotta la telefonata di Repice
Ecco che allora La Luna non può esimersi dall’accettare con orgoglio l’invito a scrivere, insieme al collega della Rai Andrea Marotta, anche lui di Cosenza, la sceneggiatura dello spettacolo chiamato “8 e 9 fora maluacchiu”. In fondo la richiesta era contenuta in una telefonata di Francesco Repice, ovvero l’orchestra sinfonica vocale del calcio alla radio. Era il 13 febbraio 2023.
«La suggestione di quel momento è rinchiusa in due ondate – rammenta La Luna – la bastonata del mio orgoglio, il piacere di vivere l’impresa insieme all’amico Marotta, un modello di vita. Ho conosciuto Repice, anche lui di Cosenza, nel 2015 durante un’intervista di cui rimase molto soddisfatto. Fu gentile. Ci siamo rivisti dopo anni. Il legame cittadino, la radio, l’amore verso il calcio e il giornalismo, ci ha unito in maniera silenziosa specialmente davanti ad un boccale di birra. Per me è una icona».
Francesco La Luna continua: «Sinceramente non gli ho mai chiesto perché mi abbia scelto a far parte di questo progetto, a coinvolgermi da protagonista in quello che definisco un regalo alla nostra città. Repice parla spesso di un suo ritorno a Cosenza e anch’io nutro il desiderio di riabbracciare quei colori. A Grosseto sono stato accolto come un re, la Maremma mi affascina, qui posso svolgere un lavoro, che definisco magnifico senza esagerare. Ma le radici restano radici, il loro richiamo è continuo e impossibile da ignorare».
Bergamini, Marulla e il Cosenza fuori dal malocchio
Il lavoro teatrale si intitola “8 e 9 fora maluacchiu” ed è dedicato a due figure indimenticabili del Cosenza calcio. «Sono bandiere immortali – spiega La Luna – a cui aggrapparsi per non dimenticare il passato e guardare al futuro con rinnovata dedizione. Il numero otto si chiamava Denis Bergamini, il 9 Gigi Marulla. Uomini incredibili sia in campo che fuori, entrambi si negarono alla massima serie per restare al Cosenza, farla diventare grande. Nella nostra tradizione popolare “otto e nove” diventano una sorta di scaccia iettatura. Infatti “fora maluacchiu” tradotto significa “fuori dal malocchio”».
Calcio e ultras, unione indissolubile. «A Cosenza il movimento ultras è socialmente trascinante e costruttivo, quando esce dallo stadio è a disposizione di chiunque abbia un bisogno, una necessità – spiega La Luna – il parco dedicato ai disabili è una loro conquista affinché il diritto al gioco sia disponibile per tutti. In tempo di Covid gli ultras si sono ammazzati di lavoro portando non solo conforto ma aiuti concreti a chi era in difficoltà. Padre Fedele ha potuto contare sulla loro presenza per aprire un lebbrosario in terre sconosciute. Sono contro il razzismo e l’antifascismo è radicato».
L’appuntamento è per mercoledì 28 febbraio alle 21 al teatro Rendano di Cosenza con la voce di Repice e i testi di La Luna.
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Collaboratore di MaremmaOggi. Ho viaggiato sulla carta stampata, ho parlato alla radio e alla televisione. Ora ho la fortuna e il privilegio di scrivere online su maremmaoggi.net. Come lavagna uso il cielo. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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