FOLLONICA. Ultima settimana di lavoro per i Rioni del Carnevale follonichese: la prima sfilata dei carri allegorici del carnevale è domenica, 4 febbraio, e nei capannoni fervono le ultimazioni delle maschere.
Le rispettive reginette, invece, stanno facendo le ultime prove degli abiti e del trucco, perché saranno loro ad uscire per prime sabato 3 febbraio in occasione della presentazione ufficiale. Un’atmosfera febbricitante che solo all’interno dei capannoni si può respirare e dove è possibile capire il vero spirito che unisce le persone che ci gravitano intorno.
Un pezzo alla volta, seguendo quell’idea precedentemente condivisa, il carro prende vita grazie a quei pezzetti che giorno dopo giorno diventano un tutto che avrà il suo bel dire; infatti il carro alla fine è un messaggio, un pensiero che si vuol comunicare a tutti.
D’altra parte non è un caso che “Arlecchino si confessò burlando” e quindi il Carnevale è il momento in cui ridendo si può dire tutto.
La scommessa vinta di Silvia e di tutti i volontari
Oggi siamo andati a trovare i volontari del rione Centro dove la presidente Silvia Gani e il vice Daniele Bugiani, ci hanno accolto con gli abiti da lavoro e la soddisfazione di chi ha quasi ultimato una scommessa.
Silvia, se non sbaglio qui ognuno ha un ruolo, almeno nell’esecuzione dell’idea che andate a costruire per il vostro carro.
«Esatto, ognuno ha il proprio compito in base alle proprie capacità: c’è la pittrice, o la parrucchiera, la costumista e il bozzettista, la sarta, la truccatrice, i dj che si occupano delle musiche, il trattorista, insomma, i ruoli sono tanti e per questo c’è sempre bisogno di qualche professionalità in più».
Secondo te, i giovani si stanno interessando a questa manifestazione così bella? Insomma ci sarà un ricambio generazionale?
«Secondo me un cambio generazionale sarà difficile. Masticare freddo in questi capannoni può scoraggiare, vedo i giovani presi da altri interessi meno faticosi e più comodi che stare nei capannoni soprattutto quando la data di uscita dei carri si avvicina e c’è sempre tanto a finire di colorare, incartare e saldare. Una fatica che ripaga però di un’esperienza unica».
Secondo te cosa potrebbe essere fatto per attirare i giovani verso questa passione per il carnevale?
«C’è già una scuola di cartapesta, più alcune iniziative finalizzate proprio a coinvolgere i giovani come quella di quest’anno della scuola media ex Ilva dove stanno preparando due piccoli carri. La cosa importante sarebbe che non diventasse un esperimento fine a se stesso, ma l’inizio di altri progetti ancora più brillanti».
Gli altri Rioni pubblicati
Autore
-
Collaboratrice di MaremmaOggi. Il turismo e l'accoglienza sono nel dna familiare, ma scrivere è l'essenza di me stessa. La penna mi ha accompagnato in ogni fase e continua a farlo ovunque ce ne sia la possibilità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
Visualizza tutti gli articoli