GROSSETO. Le strutture a sostegno di chi soffre di disturbi psicologici, che siano statali o associazioni, risentono dei tagli di settore. Per questo molte realtà di sostegno non riescono a garantire il servizio dedicati a chi ha bisogno di aiuto. Come l’associazione Oasi con il progetto “Casa auto-mutuo-aiuto“, Casa Ama.
Nella terapia proposta, risulta fondamentale la creazione di gruppi dove le persone vengono ascoltate e accolte da chi ha i loro stessi problemi e dai volontari.
L’associazione Oasi odv supporta chi soffre di depressione, ansia, solitudine, psicosi, disturbi alimentari e chi ha problemi familiari. È un posto sicuro su cui poter fare affidamento in un momento di fragilità. Con il rischio della sua chiusura le persone con le diverse problematiche che finora vengono accolte, sarebbero sempre più a rischio isolamento.
Il progetto è a rischio
«Vorremmo avere il riconoscimento e il sostegno economico necessario per mandare avanti questo progetto – dice Roberta Cosimi, dell’associazione Oasi – Già potevano contare su pochi fondi, circa 12mila euro all’anno, ora con questo taglio temiamo di dover chiudere per sempre Casa AMA. Il servizio che svolgiamo è necessario per aiutare i più fragili e in gioco c’è la speranza di una vita normale per chi soffre di disturbi psichici».
Secondo Valentino Bisconti, consigliere provinciale a Grosseto, è necessario mettere la qualità di vita è al primo posto. «I problemi mentali riguardano la collettività e per questo dobbiamo ascoltare tutti – dice Bisconti – I luoghi di aggregazione come Casa di Ama sono sempre più fondamentali perché non ci sono strutture di assistenza e di aiuto alle famiglie».
Il sostegno di casa Ama
All’interno di casa Ama convivono molti servizi di aiuto, come per esempio quello di lavanderia, delle docce e vengono anche serviti dei pranzi 3 volte a settimana, proprio per aiutare le persone con esigenze speciali a imparare ad essere autosufficienti. «Per le persone siamo un punto di riferimento e cerchiamo di aiutarci a vicenda – continua Cosimi – fortunatamente con l’aiuto dei nostri soci, il Comune di Grosseto e il Coeso riusciamo a garantire un servizio basilare, visto che abbiamo ridotto le attività, ma così non è abbastanza. Vorremmo far vedere che esistiamo e portare l’attenzione sul nostro disagio causato dal taglio ai fondi».
Ama ha accolto circa 35 persone nel suo periodo di attività, il timore adesso è che ogni ammalato possa ancora di più sentirsi abbandonato con il rischio che le condizioni di salute si aggravino. «Visto che il servizio statale non riesce a seguire bene i pazienti – conclude Cosimi – crediamo che questo servizio meriti un sostegno economico, per aiutarci ad affrontare la burocrazia e le difficoltà. Abbiamo bisogno che questo posto riesca a vivere per continuare a supportare chi ne ha bisogno».
La struttura Casa di Ama è un’eccellenza del territorio. «Tutti dovrebbero prestare attenzione a questa struttura – dice lo psichiatra Giuseppe Corlito – perché è il luogo dove le persone con difficoltà psicologiche si aiutano a vicenda, dando così la possibilità di stare meglio a chi fa parte del progetto. Siamo in una fase di rilancio e ora più che mai serve che i gruppi di auto-mutuo-aiuto siano incentivati e non demoliti».
«Quest’anno siamo riusciti a reperire i fondi dal Comune di Grosseto, grazie all’assessora Sara Minozzi, e dal Coeso – continua – e chiediamo che questo contributo sia costante negli anni, come stabilisce la legge, e non precario o straordinario».
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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