GROSSETO. La barzelletta dell’Autostrada Tirrenica si arricchisce di un altro tassello. Perché ieri, venerdì 10 dicembre, è stato arrestato Antonio Bargone che, al momento, è ancora presidente della Sat, la Società Autostrada Tirrenica, concessionaria di una tratta dell’A12 e partecipata al 99,931% da Autostrade per l’Italia.
L’avvocato brindisino Antonio Bargone, ex parlamentare (con Pci, Ds e Ulivo) e sottosegretario ai lavori pubblici (1996-2001, Governi D’Alema, Amato e Prodi) è tra le quattro persone finite agli arresti domiciliari nell’inchiesta della Finanza, coordinata dalla Procura di Benevento, sui presunti illeciti commessi circa l’aggiudicazione di una procedura aperta indetta da Autostrade per l’Italia per un importo di oltre 75 milioni di euro: corruzione aggravata, turbata libertà degli incanti ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.
Bargone e Tirrenica, nomi legati per molti anni
- 1998 – Già 23 anni fa il governo D’Alema aumenta all’80% la partecipazione pubblica alla parte di opera già realizzata per salvare la Sat dal fallimento, con un “regalo” di 172 miliardi di lire. In quel governo il sottosegretario ai lavori pubblici è proprio Antonio Bargone.
- 2001 – Antonio Bargone diventa consulente del compianto Riccardo Conti, assessore alle infrastrutture della Regione Toscana.
- 2003 – Antonio Bargone entra nel consiglio di amministrazione di Sat e poi ne diventa presidente.
- 2008 – La Sat presenta al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) il progetto e il conto economico, C’è dentro tutto, compreso il progetto a sud di Grosseto, dove il progetto prevede un tracciato alternativo all’Aurelia. Bargone è al tempo stesso presidente della Sat e commissario per la Tirrenica. In sostanza controlla se stesso.
Tutto fermo, in attesa del commissario
Sono passati altri interminabili anni. Ad oggi il nodo resta il passaggio della concessione da Sat ad Anas, il cui presidente Massimo Simonini pare destinato a diventare commissario per la realizzazione dell’opera. Sono stati stanziati 200 milioni, ma ne servono 1000. L’impressione è che sia ancora lunga.
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Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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