GROSSETO. In provincia ci sono più probabilità di vivere dopo il ricovero per infarto rispetto al resto d’Italia. Questo il risultato riportato dal Pne 2023 – Piano nazionale esiti, che Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) stila ogni anno, riportando le classifiche delle strutture sanitarie che si sono particolarmente contraddistinte su specifiche prestazioni, considerando determinati parametri e ambiti territoriali.
Tasso di mortalità più basso d’Italia
Nello specifico i dati Agenas riferiscono che in provincia di Grosseto il “tasso di mortalità a 30 giorni dopo ricovero per infarto miocardico acuto con nuove variabili” (tra cui pressione arteriosa e altre patologie pregresse) è il più basso a livello nazionale e l’indice Rr, ovvero il “rischio relativo”, è 0.46 meno della metà della media italiana.
Questo significa che nella zona grossetana, la rete tempo-dipendente dell’infarto funziona così come ogni attore che la compone. Per rete si intendono le strutture e i servizi che intervengono e si interfacciamo dal momento della chiamata alla centrale 112 fino al ricovero in ospedale. Si parla quindi dei professionisti dell’emergenza-urgenza, del pronto soccorso, dell’emodinamica, della terapia intensiva coronarica e di tutte le cardiologie della provincia.
Il risultato premia il lavoro di molti professionisti
Il dottor Ugo Limbruno, direttore della cardiologia del Misericordia di Grosseto, è entusiasta del risultato. «Questi dati rappresentano una grande soddisfazione per i professionisti coinvolti nella gestione dell’infarto – dice Limbruno – e soprattutto un attestato di sicurezza delle cure per i cittadini che in provincia di Grosseto vengono presi in carico dalle strutture della rete».
In sostanza, se una persona viene colta da infarto ovunque si trovi sul territorio grossetano può contare su un sistema che interviene prontamente. ««entralizza il paziente al pronto soccorso o direttamente in emodinamica del Misericordia per l’intervento di angioplastica – prosegue Limbruno – con la possibilità di proseguire il decorso post-operatorio in qualunque ospedale della provincia».
Il livello di efficienza ed efficacia raggiunto è tale da assicurare elevate probabilità di sopravvivenza dopo l’infarto. «Anche negli anni precedenti la mortalità post-infarto nei pazienti ricoverati a Grosseto era risultata la più bassa in Italia tra gli ospedali con volume di attività analogo – sottolinea Limbruno – Il dato riportato dal Programma nazionale esiti di quest’anno rappresenta quindi un’ulteriore conferma della qualità delle cure erogate dalle strutture sanitarie della provincia. Salvare vite ci rende fieri del nostro lavoro e ci ripaga dell’impegno che ogni giorno mettiamo per la salute dei nostri pazienti».
Autore
-
nasce dall'idea di Guido Fiorini e Francesca Gori Notizie in tempo reale, turismo, economia, sport, enogastronomia, ambiente, informazione MaremmaOggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
Visualizza tutti gli articoli