GROSSETO. Il capitolo finale della vicenda giudiziaria che ha visto in aula l’ex presidente del Grosseto calcio, Massimiliano Pincione, è stato scritto lunedì 13 novembre nell’aula al primo piano del tribunale di Grosseto.
L’americano di New York, arrivato in città nel 2016 per rilevare – con i soldi di un principe arabo, diceva – il Grosseto calcio, era a processo per diffamazione. Accusato dal Comune di Grosseto e dal sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, che non aveva preso bene le parole pronunciate dall’ex patron durante la trasmissione “Biancorossi”, in onda su Tv9.
L’attacco al Comune
I problemi, con il Comune, erano cominciati mesi prima. Già nel 2016, quando l’allora assessore allo Sport Fabrizio Rossi mise in mora la società guidata da Max Pincione per i mancati pagamenti del canone d’affitto dello Zecchini.
La società aveva chiesto al Comune una concessione quinquennale dello stadio, che però gli era stata negata. E per quello si era fatta avanti con una causa per un risarcimento di 3 milioni di euro.
La tensione, in città, era salita alle stelle, fino a quando, il 2 febbraio 2017, in collegamento da New York, Pincione definì l’amministrazione di Vivarelli Colonna, «un comune di merda», accusando i tifosi del club Maremmani 1912 di essere «arma del Comune, un sindaco che dovrebbe essere un sindaco, ma non so che dovrebbe fare».
E ancora. «Ma voi credete di essere nel far west? Parlano di mafia…da dove vengo io le minacce non si fanno, si fanno i fatti…». Pincione, non si era fermato a queste parole e aveva aggiunto: «Un Comune di merda! Scusa di merda! Che fa promesse in scritto e orale e non mantiene quelle fatte».
L’ex patron condannato a pagare un maxi risarcimento
È durata poco la discussione in aula: l’ex presidente non si è presentato all’ultima udienza del processo che lo vedeva imputato. La vice procuratrice onoraria Pamela Di Guglielmo, che nelle passate udienze aveva sentito anche il giornalista di Tv9 Mario Roggi, come testimone (era lui a condurre la trasmissione), ha chiesto la condanna a un anno per Pincione, riconoscendolo quindi colpevole di diffamazione.
Il giudice Marco Bilisari ha condannato Pincione, originario del pescarese, 61 anni, a 600 euro di multa con pena sospesa e al pagamento di un risarcimento danni di 10.000 euro per il Comune e altrettanti per il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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