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La Maremma in piazza contro il governo Meloni

Cgil e Uil scuola hanno iniziato il volantinaggio nelle scuole per la partecipazione alla manifestazione, a Roma, il 17 novembre. La protesta contro la legge di bilancio, le politiche del lavoro e sulle pensioni
A sinistra Cristoforo Russo (Cgil scuola) e Fabio Severi (Uil scuola)
A sinistra Cristoforo Russo (Cgil scuola) e Fabio Severi (Uil scuola)

GROSSETO. La Maremma in piazza a Roma contro la legge di bilancio e le scelte del governo Meloni nei confronti del lavoratori. Cgil e Uil hanno proclamato lo sciopero in tre date – una per il centro, una per il nord e una per il sud Italia – a partire da venerdì 17, quando a Roma scendono in piazza le regioni del centro. 

L’agitazione in tre tempi riguarda tutti i lavoratori del pubblico e del privato. In più, sempre per 17 è proclamato lo sciopero – questa volta su tutto il territorio nazionale, del pubblico impiego e dei trasporti.

Al via il volantinaggio nella scuola

Anche la Maremma si sta mobilitando per portare la propria voce a Roma, a partire dalla scuola. I segretari della Flc-Cgil, Cristoforo Russo, e della Uil Scuola, Fabio Severi, questa mattina, 7 novembre, hanno iniziato il volantinaggio negli istituti del territorio

«Dobbiamo mobilitare tutti i lavoratori, della scuola e non solo e far sentire la nostra voce per alzare i salari, per estendere i diritti e per contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento dei lavoratori, dei pensionati e non offre futuro ai giovani», dicono.

La scuola, punto nevralgico del pubblico impiego

Secondo i due sindacalisti, se è vero che la politica del governo penalizza tutto il pubblico impiego a partire dalle pensioni, come dimostra anche quello che potrebbe accadere nella sanità, la situazione è ancora peggiore sul versante scuola.

«Le politiche del governo per la scuola – dice Russo – sono un disastro: il nuovo dimensionamento scolastico, l’autonomia differenziata, la sperimentazione degli istituti tecnici a 4 anni anziché a 5 anni, che mortificano il valore educativo della scuola e portano a un’ulteriore perdita dell’organico. A tutto questo si aggiungono le misure generali per il pubblico impiego: dalla modifica del calcolo delle pensioni, al rinnovo del contratto. A fronte di un’inflazione tra il 16 e il 18%, il governo propone un aumento intorno al 5%. E tutto questo senza il confronto con i sindacati».

Non ci sono alternative alla sciopero

A fronte del quadro delineato, per Cgil e Uil, non ci ci sono alternative allo sciopero. «Da un anno non ci sono stati più tavoli di trattative con i sindacati, manca completamente il confronto con le parti sociali sulle scelte del governo. Una situazione inaccettabile, alla quale non si può rispondere che scendendo in piazza», dicono.

Autore

  • Redattrice di MaremmaOggi. Laurea in Lettere moderne, giornalista dal 1995. Dopo 20 anni di ufficio stampa e altre esperienze nel campo dell’informazione, sono tornata alle "origini" prima sulla carta stampata, poi sulle pagine di MaremmaOggi. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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