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Tonelli, il cuore del centro sportivo di Roselle

Il direttore organizzativo e responsabile dell’impianto ricopre un ruolo delicato e importante. Ecco i suoi obiettivi per il futuro
Iacopo Tonelli (a sinistra) con Lamioni e Vetrini
Iacopo Tonelli (a sinistra) con Lamioni e Vetrini

GROSSETO. È chiamato ad assolvere ad un compito non semplice, capace di correre parallelamente all’obbiettivo sportivo di Vitaliano Bonuccelli, chiamato campionato. Nel freddo gergo delle cariche societarie è denominato “direttore organizzativo e responsabile del centro sportivo di Roselle”.

In parole spicce significa rivitalizzare, lucidare, fare emergere e camminare una struttura bellissima quanto impegnativa. Una carica pesante, che Iacopo Tonelli ha accettato con l’entusiasmo fanciullesco quanto professionale che lo contraddistingue.

Investimenti e tante novità

Un lavoro difficile dove occorrono tempo e decisioni rapide. Quasi un controsenso
«Inizialmente il mio inserimento è stato generalizzato all’interno del gruppo. Emersa la necessità di dotare il centro di una figura, che ne prendesse le redini alleggerendo il lavoro al direttore Vetrini, che pensasse al presente ma ancora di più al futuro, la società ha scritto il mio nome. Adesso, in prossimità del primo compleanno del sodalizio marcato Lamioni (25 novembre ndr) questa struttura ha cambiato marcia».

Quali sono stati i principali investimenti?
«In 12 mesi gli investimenti verso il centro hanno prodotto un gazebo fisso, illuminato e completamente chiuso che accoglie il flusso di tifosi diventato importante. Ci siamo dotati di una cucina industriale, allargato gli uffici, la foresteria e gli alloggi per 30 giocatori. Lo scopo è diventare non solo un punto di riferimento per i nostri tifosi ma vogliamo esserlo anche a livello regionale, una base del centro Italia, una realtà pulsante dopo Empoli».

Diplomazia e idee, il segreto di Tonelli

Quindi è un lavoro non facile ma di grande impatto personale
«La definirei una responsabilità suggestiva, quasi magica e faticosa. Certo è che non ci facciamo mancare niente dalle discussioni, alle incavolature, alle pacche sulle spalle. Il sale, dunque, di giornate lunghe e appassionanti, vissute a fianco ai tanti volontari, che ringrazio uno per uno. Poi vai a vedere i numeri scoprendo che in un anno la scuola calcio è passata da 80 a 200 iscritti e ricominci con più voglia di prima. Il fulcro centrale resta la categoria di appartenenza della prima squadra, salendo su questa scala si scoprono nuovi territori».

Serve anche diplomazia?
«È una componente. Personalmente lo sono al novanta per cento, ma cerco di migliorarmi. Per il resto sono pragmatico, ho un ottimo rapporto con tutti gli staff delle squadre, sono anche ironico e predisposto a ogni consiglio o critica. Questa struttura ha bisogno di tutto e di tutti».

Autore

  • Collaboratore di MaremmaOggi. Ho viaggiato sulla carta stampata, ho parlato alla radio e alla televisione. Ora ho la fortuna e il privilegio di scrivere online su maremmaoggi.net. Come lavagna uso il cielo. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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