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Muore a 27 anni, tutta la città in lutto

Muore a 27 anni dopo che Follonica l’aveva accolto, quasi 20 anni fa, per curarsi. Raccolta di fondi per riportare la salma in Iraq
Sajad Faiq, il giovane follonichese morto alle Scotte di Siena
Muore a 27 anni, una veduta di Follonica e, nel riquadro, Sajad Faiq

FOLLONICA. La città è in lutto per la morte di un ragazzo, di appena 27 anni, che aveva accolto quasi venti anni fa e che aveva cercato di salvare.

Sajad Faiq, iracheno di Bagdad, ma follonichese fin da ragazzino, è morto all’ospedale Le Scotte di Siena. Dopo tanti anni combattendo la leucemia, quando pareva che stesse meglio gli è stata fatale un’emorragia cerebrale.

Sajad aveva 27 anni e una storia alle spalle di quelle che fanno credere che il mondo non sia poi così brutto.

Sajad Faiq in una foto di alcuni fa.

Il viaggio della speranza in Italia, Follonica l’ha accolto

Sajad era un ragazzino di otto anni quando arrivò in Italia nel 2004 per tentare la cura contro la leucemia: per lui la sola speranza era quella di un trapianto di midollo.

Grazie all’interessamento e la determinazione di Mauro Andreini che attraverso la Croce Rossa riuscì a portarlo nel nostro Paese, il trapianto si fece e il ragazzo riprese pian piano la speranza di una vita abbastanza normale.

Nel 2005 il trasferimento a Follonica dove Sajad ha una zia, Tawra; qui prese a frequentare la scuola, a farsi degli amici e incontrare insegnanti che lo seguirono nello studio e nell’inserimento sociale. Intorno a lui si era stretta tutta la comunità follonichese che oggi piange questo ragazzo oramai entrato nel cuore di molti.

Sajad era amato e ben voluto da tutti quelli che hanno avuto il piacere di conoscerlo, a cominciare dalle sue adorabili maestre delle elementari, in particolar modo la maestra Adalgisa Guarnaccia e la maestra Daniela Fanton, i suoi compagni di classe, tutti i suoi amici e non solo.

Certo Sajad non era mai veramente guarito, la sua salute mostrava alti e bassi, ma certamente nessuno avrebbe mai pensato che il suo destino fosse così precocemente ed ineluttabilmente segnato: un’emorragia cerebrale ha spezzato le speranze di questo giovane uomo oramai ventisettenne, che ha lottato fino all’ultimo per riuscire a strappare una vita degna di essere vissuta qui in Maremma.

Una raccolta di fondi per portare la salma in Iraq

La famiglia e la zia che si è presa cura di lui costantemente per 17 anni, hanno deciso di rimpatriarlo.

Le spese sono altissime ed è per questo che è stata aperta una raccolta fondi attraverso un versamento con codice iban ITO5TO200872241000040878546.

È anche possibile comunque portare il proprio contributo in busta chiusa alla farmacia Salus di via della Repubblica, dove lavora una sua compagna di classe delle elementari, o all’ambulatorio del dottor Stefano Salvucci in via Damiano Chiesa, il medico che lo ha sempre seguito.

Autore

  • Collaboratrice di MaremmaOggi. Il turismo e l'accoglienza sono nel dna familiare, ma scrivere è l'essenza di me stessa. La penna mi ha accompagnato in ogni fase e continua a farlo ovunque ce ne sia la possibilità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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