GROSSETO. I truffatori cercano sempre nuovi modi per estorcere denaro alle vittime, sostenendo che qualche familiare sia in una brutta situazione oppure fingendosi degli operatori delle Poste Italiane e inviando dei messaggi che il telefono colloca automaticamente fra i messaggi reali di PosteInfo, dove magari qualche tempo prima è arrivato un codice di autentificazione.
Il messaggio recita: «Gentile cliente, è stata richiesta una spesa di 250 euro, se non è lei seguire il seguente link». Cliccando sul collegamento si apre una pagina web creata ad hoc e uguale a quella delle Poste Italiane.
Dopodiché la vittima, a quel punto spaventata, riceve una telefonata da un “operatore” che la spinge a fare l’accesso sul sito truffaldino con le proprie credenziali.
I dati inseriti saranno rubati e in un secondo momento i truffatori svuoteranno il conto corrente del malcapitato.
Come difendersi
Poste Italiane usa una determinata procedura per i possibili movimenti sospetti sui conti correnti.
«In questi casi il servizio nazionale – dice il comandante della polizia postale Diego Aiello – blocca preventivamente il conto e dopo contatta il cliente per chiedergli di recarsi agli uffici di persona».
«Inoltre ricordiamo che mai nessun operatore bancario, delle poste o qualsiasi forza dell’ordine – continua il comandante – chiederà le credenziali d’accesso ai conti correnti o i dati personali oppure soldi in contanti per qualche parente in difficoltà».
Autore
-
Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
Visualizza tutti gli articoli