FOLLONICA. Il Carnevale follonichese non è nella lista di quelli italiani che beneficeranno dei contributi previsti dal Ministero della cultura.
La notizia ha fatto seguito alla pubblicazione dell’elenco dei beneficiari che hanno partecipato al bando uscito in agosto.
Per il 2024 quindi gli organizzatori del carnevale maremmano dovranno fare a meno dei contributi elargiti ai carnevali storici. A ottenere l’importo più alto è stata la Fondazione carnevale di Putignano (259.713,36 euro) per la sua manifestazione che vanta più di 600 anni di storia. In graduatoria tra le manifestazioni che hanno meno di 500 anni c’è il “concorrente toscano” del carnevale follonichese, ovvero quello viareggino.
Alla Fondazione Carnevale di Viareggio andranno 74.762,01 euro.
Il Carnevale follonichese non ha partecipato al bando
Purtroppo, quest’anno il Carnevale follonichese non ha neanche partecipato al bando. O meglio, non ha potuto partecipare. Perché, «L’associazione non era pronta con l’espletamento delle pratiche burocratiche necessarie per l’adeguamento al terzo settore – dice Cristiano Battisti, presidente del rione Zona Nuova – come vogliono le ultime riforme in materia di associazionismo».
Cristiano Battisti è anche l’uomo che segue puntualmente gli aspetti burocratici del Carnevale follonichese. «In pratica abbiamo dovuto rivedere gli statuti interni di tutti gli otto rioni, completare la loro iscrizione e poi definire e aggiornare quello dell’associazione Carnevale Follonichese – spiega – Così facendo diverrà un’associazione di promozione sociale con personalità giuridica e solo allora potremmo accedere ai fondi messi a disposizione dal dicastero».
Il lungo iter burocratico ha lo scopo però di portare maggior ordine e chiarezza tra tutte le numerosissime associazioni e organizzazioni “no profit” che operano nel settore. La qualifica di “ente del terzo settore” infatti si applica a coloro che svolgono attività di interesse generale perseguendo la solidarietà, l’utilità sociale e civica senza scopo di lucro e che dovranno rispettare quanto definito dal codice del terzo settore stesso, tra cui ovviamente l’iscrizione al Registro unico nazionale.
Nessuna ripercussione sull’edizione 2024
Una condizione, quella dell’associazione Carnevale, che non avrà ripercussioni sulla prossima sfilata. «I fondi del Mibact hanno sempre rappresentato un surplus per l’associazione – aggiunge Battisti – Sono comunque soldi che vanno spesi e non certo accantonati; magari potevano servire a riportare il costo del biglietto da sette a cinque euro, ma nel 2024 purtroppo non sarà possibile».
L’attesa, per l’iscrizione al registro nazionale del terzo settore, c’è. Perché sarà di aiuto per far crescere la realtà del carnevale follonichese. «Secondo me sarà una svolta importante. Consideriamo che la Cittadella del carnevale sta diventando realtà – spiega – l’amministrazione ha completato le pratiche e le formalità necessarie quindi si sta avvicinando finalmente il momento del salto di qualità: avere l’associazione formalmente iscritta al registro unico del terzo settore non potrà che permetterci una crescita importante».
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Il turismo e l'accoglienza sono nel dna familiare, ma scrivere è l'essenza di me stessa. La penna mi ha accompagnato in ogni fase e continua a farlo ovunque ce ne sia la possibilità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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