GROSSETO. Non pensava che una semplice chiacchierata con un gentilissimo operatore di call center gli sarebbe costata tanto cara, ma soprattutto che lo avrebbe trasferito dal proprio gestore di energia e un altro a sua insaputa. E invece è proprio quello che è successo a un grossetano che ha risposo alla chiamata di un call center e si è ritrovato senza saperlo utente di un’altra società fornitrice di energia.
Lo ha saputo qualche mese dopo, quando la stessa società gli ha recapitato una bolletta da 460 euro. A tanto ammontava il consumo di energia con il nuovo gestore.
Il fatto
L’uomo aveva ricevuto una delle tante telefonate “moleste” da parte di un call center che non aveva precisato l’esatta denominazione del fornitore di energia per il quale stava chiamando. Del tutto in buona fede, il consumatore era convinto di avere a che fare coon il proprio gestore e aveva risposto ad alcune domande. Dopo qualche mese si era ritrovato collegato a una nuova società, con una fattura bimestrale di circa 460 euro.
Si è così rivolto allo sportello Confconsumatori di Grosseto e dopo il reclamo, senza risposta, con l’assistenza dell’associazione ha attivato la procedura di conciliazione dinanzi ad Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, assistito dall’avvocato Guido Verdiani.
A quel punto, davanti all’autorità, riascoltando la registrazione della telefonata, la stessa società fornitrice di energia ha constatato che nessun contratto era mai stato concluso telefonicamente, rinunciando dunque al pagamento della somma richiesta.
Stessa cosa per un altro utente, ma stavolta con il gas
Quanto è successo al grossetano che si è rivolto a Confconsumatori è la fotocopia di quello che è accaduto a un sessantenne che vive in un paese nell’entroterra maremmano. Stesso mezzo, stesso metodo, stesso risultato.
«Ho risposto a una telefonata al numero fisso di casa – racconta – e un’operatrice mi ha chiesto informazioni sulla bolletta del gas, sui consumi e sui costi, invitandomi a fornirle alcuni dati, tra cui nome, indirizzo e ultima bolletta pagata. Lì per lì ho pensato che fosse un sondaggio e ho continuato la conversazione. Invece era il call center di una società che eroga servizi di luce e gas. Ma l’ho capito solo diversi mesi dopo, quando il gestore del gas che avevamo ha staccato la nostra utenza e subito dopo è arrivata la bolletta dell’altra società».
In poche parole, durante la telefonata, l’uomo, senza rendersene conto ha “sottoscritto” un contratto che prevedeva l’annullamento di quello che già aveva, a cura del nuovo fornitore. E oltre al gas, ha rischiato che gli venisse staccata anche l’utenza dell’energia elettrica.
«Non vi dico l’odissea per farsi riallacciare l’utenza, staccare la nuova, non pagare la bolletta che nel frattempo era arrivata. Ci sono volute settimane, l’assistenza di un legale e, nel frattempo, siamo stati diversi giorni senza gas, prima di poter riallacciare il contratto regolare».
Confconsumatori: «Mai fornire i propri dati ai call center»
«Questa è l’occasione per segnalare a tutti i cittadini che non devono mai comunicare i propri dati personali ai call center che propongono contratti di fornitura di luce e gas e soprattutto i codici Pod e Pdr delle loro utenze», spiega Confconsumatori.
«Spesso chi telefona non rappresenta neppure la corretta indicazione della società per cui opera, fornendo talvolta indicazioni su fantomatici enti di consumo energetico o altri nomi di fantasia».
Confconsumatori offre tutela e assistenza ai cittadini utenti: lo sportello di Grosseto è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19, il martedì e il giovedì anche dalle 9 alle 12. telefono 0564417849, mail grosseto@confconsumatori.it.
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Redattrice di MaremmaOggi. Laurea in Lettere moderne, giornalista dal 1995. Dopo 20 anni di ufficio stampa e altre esperienze nel campo dell’informazione, sono tornata alle "origini" prima sulla carta stampata, poi sulle pagine di MaremmaOggi. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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