Ritorno alla campagna: in Maremma record di giovani in agricoltura | MaremmaOggi Skip to content

Ritorno alla campagna: in Maremma record di giovani in agricoltura

71 le nuove imprese nate tra 2019 e 2022, in provincia di Grosseto la performance è migliore di tutte le altre province della Toscana
Francesco Panzacchi e Simone Parrucci, giovani agricoltori coldiretti, giovani agricoltura
Simone Parrucci, allevatore e delegato giovani Grosseto (a destra) e Francesco Panzacchi (a sinistra), delegato regionale giovani impresa

GROSSETO. Non è vero che i giovani non vogliono coltivare i campi, fare i pastori, tagliare la legna nel bosco o guidare il trattore. A sfatare l’antipatico cliché accostando giovani e agricoltura, sono i numeri.

Sono infatti ben 71 le nuove imprese agricole nate a cavallo il 2019 ed il 2022 in Maremma.

La Maremma prima in Toscana

Un andamento in netta controtendenza con quasi tutta la regione grazie ad un +15,1% che significa in assoluto la migliore performance tra le province.

A far notare il dato estremamente positivo è Coldiretti Grosseto, forte dei dati provenienti dal sistema camerale presentati in occasione degli Oscar Green a Firenze.

«L’attività agricola è la chiave per scoraggiare la fuga dei miei coetanei dalle campagne, creare occupazione giovanile e nuovi presupposti per un rilancio delle comunità rurali – spiega Simone Parrucci, delegato giovani impresa Coldiretti Grosseto – Un processo che va però accompagnato ad investimenti sui servizi essenziali e sulle infrastrutture digitali perché il mondo, la vendita, la promozione, le relazioni, oggi sono dentro i nostri cellulari e noi dobbiamo essere connessi».

Simone Parrucci, coldiretti
Simone Parrucci

Gli altri scogli che rallentano il rinnovamento, come spiega Parrucci, sono ancora rappresentati dall’accesso al credito e al capitale fondiario. «Ogni giorno tocchiamo con mano il desiderio e la volontà di dedicarsi all’agricoltura di tanti ragazzi e ragazze complice anche la ricerca di uno stile di vita scandito dalle stagioni e non più dal cartellino da timbrare o dai target – precisa Parrucci – Il loro contribuito, le loro competenze e la capacità di diversificare sono fondamentali per accelerare il percorso di transizione energetica, ambientale, sociale, economica di cui la nostra Toscana ha bisogno per restare leader a livello mondiale del buon cibo, dell’accoglienza turistica e della bellezza. Molto è stato fatto ma molto c’è ancora da fare per tradurre i progetti che sono ancora sulla carta in imprese».

Giovani e agricoltura: oltre 500 le imprese agricole under 35

Sono 542 le imprese agricole under 35 operative in provincia di Grosseto. È il numero più alto tra tutte le province. La multifunzionalità è una delle caratteristiche vincenti del modello “Toscana” che ha il maggior numero di imprese a livello nazionale, 1.230 in totale (28,4%). Si tratta di aziende che a fianco dell’attività agricola primaria, hanno sviluppato un’attività connessa come l’agriturismo, le attività conto terzi, la produzione di energia alternativa, la trasformazione di prodotti o l’agricoltura sociale.

In campo agricolo vengono spese anche molte competenze da parte dei giovani: il 25,9% è laureato o diplomato contro il 12,4% dei capoazienda con età superiore a 40 anni. Le medesime caratteristiche le ritroviamo in Maremma, un territorio che comunque non è estraneo al difficile “ricambio generazionale”.

La difficoltà del ricambio generazionale

Da qui ai prossimi tre anni sono quasi gli 600 imprenditori agricoli con una età tra i 60 ed i 64 anni che avranno l’età per andare in pensione. Anche Ismea, nella relazione della conferenza dell’agricoltura regionale, ha evidenziato le difficoltà del ricambio generazionale che impone un’accelerazione. «Il futuro di molte imprese agricole è incerto a causa di un passaggio di testimone fortemente a rischio o addirittura non c’è. – spiega il nuovo delegato Parrucci – Noi giovani agricoltori vogliamo e dobbiamo essere di esempio e di stimolo per figli, nipoti e parenti di imprenditori agricoli della nostra generazione che non hanno ancora deciso o capito cosa fare da grandi. Per evitare il rischio della chiusura di queste realtà».

«Dobbiamo essere d’esempio anche ai tanti giovanissimi che stanno guardando alla campagna con interesse – conclude Parrucci – Come faremo a convincerli ed affascinarli? Raccontando in prima persona le nostre storie per sfatare il falso mito di un’agricoltura che inghiotte le vite e non lascia tempo per se stessi. E facendogli toccare con mano i risultati del nostro lavoro».

Autore

  • nasce dall'idea di Guido Fiorini e Francesca Gori Notizie in tempo reale, turismo, economia, sport, enogastronomia, ambiente, informazione MaremmaOggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

    Visualizza tutti gli articoli

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati

Reset password

Inserisci il tuo indirizzo email e ti invieremo un link per cambiare la tua password.

Powered by Estatik