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Dal DPark al bancone del miglior bar del mondo

Christian Ponziani è volato a Barcellona dove ora lavora al Sips che guida la classifica del “The World’s 50 Best Bars”, la bibbia dei locali del mondo. Il suo consiglio ai ragazzi: «Studiate e datevi da fare»
Christian Ponziani con la divisa del Sips

GROSSETO. Da giovanissimo – perché giovane lo è ancora – Christian aveva poca voglia di studiare. E decise, ad appena 17 anni, di iscriversi a un corso di formazione professionale, un corso “drop out”, dedicato ai ragazzi che avevano abbandonato gli studi, per la gestione della sala bar e cucina a Siena. 

Oggi, grazie a quell’esperienza e all’incontro, quasi 10 anni fa, con Daniele Fontana del DPark, che insegnava proprio a quel corso, a soli 27 anni Christian Ponziani è volato a Barcellona dove, dallo scorso febbraio, lavora al Sips, il locale che si è aggiudicato il premio come miglior bar del mondo. 

E, a preparare cocktails e miscele c’è lui, il giovane senese (è originario di Chiusi) grossetano d’adozione. 

A Barcellona con il DPark nel cuore

Il Sips, a Barcellona, è un locale cult: fino alla metà di ottobre, nella lista dei migliori locali del mondo occupava la terza posizione. «Fin dall’inaugurazione – racconta Christian – è stato inserito in quella classifica. Lo hanno aperto Simone Caporale e Marc Álvarez, due tra i nomi più noti dell’industria. E lavorare con loro è davvero un percorso di grande crescita per me». 

Christian Ponziani dietro al bancone del DPark

Christian Ponziani, lo scorso febbraio, ha deciso di rispondere alla chiamata del Sips. «Loro offrono la possibilità di fare uno stage di tre settimane e mi sono candidato – dice – Ero curioso di vedere come si lavora nel bar migliore del mondo». Passati due mesi però, il giovane barman ha pescato il jolly. «Mi hanno offerto un contratto – dice – e ho accettato di restare. Per me è davvero una grande esperienza che sono riuscito a fare proprio grazie a tutto quello che ho imparato al DPark». 

È il locale al parco dell’Ombrone, quel chiosco dove Daniele e Davide Fontana hanno aperto il loro quartier generale fatto di cocktails e miscele originali, che Christian si porta nel cuore. 

«Il DPark è casa mia – dice – io ho imparato tutto quello che so da Daniele. E anche se oggi non sono più lì, i ricordi di quegli anni sono qui con me, ogni momento». 

Christian, a Barcellona sognando la Maremma

Christian, ad appena 17 anni, ha lasciato la scuola. «Non avevo voglia di studiare e ho intrapreso questo percorso – ricorda – ma oggi so quanto sia importante la formazione. Per fare il bartender bisogna studiare ma soprattutto bisogna lavorare tanto. Ci vuole tanta pratica per imparare: la tecnica non è difficile, quello che è difficile è pensare e creare nuovi abbinamenti». 

Christian Ponziani durante la preparazione di un cocktail

Christian, in questo, è stato fortunato: ha avuto Daniele Fontana come maestro e il bancone del DPark come palestra nella quale allenarsi per 8 anni. «Ho fatto qualche altra esperienza fuori da Grosseto – ricorda – a Firenze, ad esempio, e sono stato anche un anno a Londra. Ma da nessuna parte mi sono trovato a casa come al DPark. Io sono originario di Chiusi e già Grosseto mi era sembrata una città grande. Barcellona, come ogni metropoli, ha i suoi lati positivi e i suoi lati negativi. Onestamente ogni volta che mi sono allontanato e l’ho guardata da fuori, mi sono accorto che la Maremma è davvero sottovalutata». 

Ponziani ha lasciato in città tante persone alle quali è affezionatissimo. «Sono quelle con cui sono sempre in contatto – dice – e non è detto che un giorno non decida di tornare. Qua sto imparando tanto, ma sono arrivato con un background, quello che mi ha dato il DPark, importante». 

Christian Ponziani

Christian ha scelto di passare la sua vita dietro al bancone di un bar a preparare cocktails e miscelare ingredienti. Al Sips, ha imparato a preparare il “Primordial”, che viene servito in una tazza a forma di mano, il “Kripta” a base di Kiwi, gin e Armagnac che finisce in un bicchiere a forma di uovo dove, nei buchi all’altezza del naso di chi lo beve, vengono inserite erbe aromatiche per stimolare anche l’olfatto. Tecniche nuove da imparare, insomma. Che servono – anche queste – a formare un grande bartender

 

 

 

Autore

  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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