Grosseto ha tre patroni. Scolpiti nelle porte del duomo | MaremmaOggi Skip to content

Grosseto ha tre patroni. Scolpiti nelle porte del duomo

Il Comune ha contribuito ai lavori di restauro dei portoni. Lavori in corso anche alla basilica del Sacro Cuore
Il portone principale della cattedrale di San Lorenzo, a Grosseto. A sinistra la Madonna assunta, a destra il martire patrono della città
Il portone principale della cattedrale di San Lorenzo, a Grosseto. A sinistra la Madonna assunta, a destra il martire patrono della città

GROSSETO. Forse sono in pochi a saperlo, ma Grosseto non ha come patrono solo San Lorenzo, il martire di Valencia, uno dei sette diaconi di Roma, ma ne ha anche altri tre “minori”, a partire da san Rocco, che però è patrono della frazione di Marina di Grosseto.

Gli altri due sono san Sebastiano martire (francese, vissuto nello stesso periodo di san Lorenzo, anche lui martire nel III secolo D.C.) e san Cipriano martire. Questi ultimi due santi furono scolpiti a metà del XIX secolo dall’intagliatore senese Antonio Rossi nel portone della cattedrale che guarda su piazza Dante.

Il portone laterale del Duomo, a sinistra san Sebastiano e a destra san Cipriano
Il portone laterale del Duomo, a sinistra san Sebastiano e a destra san Cipriano

Sul portone principale, invece, l’intagliatore senese, ha raffigurato a sinistra la Madonna assunta e a destra il patrono san Lorenzo.

Lo stesso aveva già realizzato il portale d’ingresso alla chiesa della Misericordia, in piazza Martiri d’Istia, altra opera d’arte di grande valore.

Il portone della chiesa della Misericordia, in piazza Martiri d'Istia
Il portone della chiesa della Misericordia, in piazza Martiri d’Istia

I due portoni, negli ultimi mesi, sono stati restaurati, grazie al certosino lavoro della ditta Restauro legno di Francesco Bartolomei di Empoli.

I lavori, appena terminati, sono stati presentati in Comune, dato che l’Amministrazione ha contribuito per oltre 149mila euro tramite le risorse risultanti dall’applicazione della legge Bucalossi.

Rusconi: «Un contributo che ci rende fieri»

«Un contributo dovuto – spiegano il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore al bilancio, Simona Rusconi – e che ci rende fieri. L’Amministrazione è lieta di fare la sua parte in iniziative come questa che mirano a tutelare il patrimonio culturale e monumentale della città: la cattedrale, così come la basilica, sono parte fondamentale della nostra città e della nostra comunità». 

La presentazione dei lavori: da sinistra don Santino, Simona Rusconi, don Giampaolo e don Ivano
La presentazione dei lavori: da sinistra don Santino, Simona Rusconi, don Giampaolo e don Ivano

I due portoni risalgono al XIX secolo

«Parliamo – spiegano dalla Diocesi – di porzioni molto importanti dell’edificio sacro. Le porte della cattedrale di Grosseto, per esempio, vennero presentate all’Esposizione provinciale senese del 1862 e rappresentano un vero capolavoro d’arte».

«Il portale centrale della cattedrale ha due immagini intagliate: a sinistra la Madonna Assunta, per ricordare che la cattedrale sorgeva sui resti dell’antica pieve intitolata a Santa Maria; a destra san Lorenzo martire, eletto patrono principale della città e della Diocesi di Grosseto e titolare della stessa cattedrale dopo la traslazione – nel 1138 – della sede vescovile da Roselle».

«Nel portale laterale, che si affaccia su piazza Dante, sono invece intagliati san Sebastiano e san Cipriano martiri, patroni minori, insieme a san Rocco, di Grosseto. L’ultimo restauro risaliva a dieci anni fa».

«È stato applicato anche mordente nelle reintegrazioni in legno. I portali sono stati quindi sverzati all’esterno e all’interno con legno della medesima essenza, inserendo tasselli sagomati lungo le fenditure. Sono state consolidate le parti parzialmente marce utilizzando resina acrilica a diverse concentrazione. Infine sono state sostituite le balze e i gocciolatoi del portale laterale, perchè irrecuperabili. Il lavoro finito restituisce alla Cattedrale portali non solo risanati, ma nuovamente capaci di mettere in risalto i bellissimi intarsi realizzati nell’800».

Lavori anche alla basilica del Sacro Cuore

La basilica del Sacro Cuore è, dopo la cattedrale, il luogo sacro maggiormente evocativo per la città di Grosseto.

Eretta nel 1958 e poche settimane dopo, il 6 giugno, festa del Sacro Cuore, venne insignita da Papa Pio XII del titolo di basilica minore affiliata alla basilica di San Giovanni in Laterano. Sotto la chiesa è stata realizzata la cripta della pietà, in cui sono custodite le lapidi dei caduti nel bombardamento di Pasquetta del 26 aprile 1943 e di tutti i grossetani civili caduti nei bombardamenti durante il secondo conflitto mondiale e nella quale è sepolto il vescovo Paolo Galeazzi.

Il restauro della basilica è in corso

A fine 2021 è stato aperto il cantiere per il restauro della basilica, suddiviso in tre lotti.

L’intervento è stato affidato ad un’equipe di professionisti grossetani composta dagli architetti Marco Corridori, Giulia Francesconi, Elisa Luzzi (progettazione architettonica); dall’ingegner Cesare Tinti (progettazione strutturale); dal geometra Marco Santucci (sicurezza) e dall’ingegner Gianfrancesco Santagati per la parte impiantistica.

L’equipe ha lavorato due anni per progettare l’intervento di ristrutturazione con una ricerca storica, che ha interessato il progetto originario, le variazioni intervenute e la realizzazione finale. Hanno poi effettuato saggi con un laser scanner, che ha permesso di conoscere le geometrie dell’edificio.

Nello specifico, i lavori stanno interessando la sostituzione completa della copertura del tetto, la revisione dei paramenti lapidei di cui il prospetto è rivestito e interventi anche sugli impianti fognari nell’area tra asilo e casa canonica.

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