CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. I lavori di demolizione dei vecchi capannoni sono iniziati oggi, 13 ottobre. Il vecchio polo industriale dell’ex Paoletti, ormai abbandonato, lascerà spazio alle previsioni del progetto di rigenerazione urbana approvato dalla giunta Nappi.
Lì nascerà un supermercato a marchio Conad ed è previsto l’arrivo di uffici, poliambulatori, una residenza per anziani e una foresteria per lavoratori stagionali. Previsto anche lo spazio per la nuova sede della Asl.
L’obiettivo dell’amministrazione comunale è sempre stato quello di dare vita a quella che potrebbe essere una “Paoletti 2.0” che creasse nuove opportunità di sviluppo economico e sociale. Affinché l’area dell’ex stabilimento manifatturiero tornasse a dare nuove possibilità di lavoro per i castiglionesi e un nuovo impulso per futuri nuovi investimenti.
Paoletti tra passato e futuro: Il progetto
Il progetto di rigenerazione urbana dell’area è denominato “Paoletti tra passato e futuro” e prevede la riqualificazione dell’intero ex sito industriale che si trova dietro all’attuale sede del palazzo comunale. Si tratta di un’area di circa quattro ettari, abbandonata oramai da decenni.
L’idea progettuale della giunta ha preso corpo dal masterplan realizzato dell’architetto Stefano Giommoni.
Il progetto prevede la realizzazione di un parco urbano che sostituirà la grande distesa di cemento e asfalto presente nella zona. Intorno al parco verde sorgeranno edifici di nuova generazione. Con l’obiettivo di ampliare i servizi ai cittadini e creare le condizioni per favorire coesione sociale e territoriale in un’area oggi degradata.
Con l’inizio del primo stralcio dei lavori, la società ad oggi proprietaria dei primi due lotti, realizzerà opere pubbliche per il valore di un milione e trecento mila euro, costruendo una rotatoria sul lato nord dell’area all’intersezione con la strada comunale delle Strette. Realizzerà la nuova viabilità di collegamento con la strada provinciale del Padule (con marciapiedi e ciclopista). Realizzerà anche parcheggi e aree di verde pubblico. Come richiesto dall’amministrazione sarà realizzata una seconda rotatoria di collegamento sul lato est, donata al Comune, fra il nuovo comparto e la strada provinciale del Padule, per regolare anche il flusso veicolare di accesso al paese.
Nel prossimo mese poi saranno messi a bando i lotti di proprietà del Comune. Lì sarà possibile realizzare, come da previsione urbanistica: uffici, poliambulatori, una residenza per anziani, una foresteria per lavoratori stagionali, oltre alla nuova sede della Asl come concordato con la Regione Toscana.
Potrà così essere completato il progetto di rigenerazione dell’area e terminato l’ultimo stralcio delle opere di urbanizzazione del valore di un altro milione e 400mila euro. Con la chiusura dell’anello di collegamento sul lato sud del comparto e il definitivo rimboschimento del parco.
Il Progetto di rigenerazione urbana “Paoletti tra passato e futuro” è inoltre in graduatoria regionale e ministeriale per i fondi Pnrr legati alla rigenerazione urbana che purtroppo, per i comuni compresi tra 5.000 e 15.000 abitanti, sono a oggi bloccati.
La chiusura del contenzioso e l’arrivo di Conad
Quello che sicuramente ha consentito la realizzazione del progetto di rigenerazione urbana dell’area, è stata la conclusione del contenzioso fra l’amministrazione comunale e la società Scav Prema srl, proprietaria dei diritti edificatori dei lotti 1 e 2 dell’area ex-Paoletti.
L’amministrazione comunale stava seguendo da molti anni una complicata questione urbanistico-legale con la società Scav-Prema srl. Era nata dalla convenzione urbanistica firmata nel 2007 dalla giunta Faenzi (con l’allora assessore Aldo Iavarone, oggi consigliere d’opposizione nella lista “L’Alternativa”).
La convenzione stabiliva che la Società Scav Prema srl avrebbe dovuto realizzare per il Comune la piazza orto del Lilli (come la vediamo oggi). Mentre la Giunta Faenzi concedeva a Scav Prema srl la possibilità di realizzare i parcheggi sotto la piazza, le attività commerciali sopra. Era compresa anche la realizzazione di una serie di villette in val delle cannucce, stralciate però dalla Regione. Proprio su questa ultima mancata previsione urbanistica, nasce il contenzioso con l’ente.
L’inizio della svolta, nel 2021
Nel Giugno 2021 Scav Prema srl, per mettere fine alla lunga questione giudiziaria, notifica il ricorso arbitrale al Comune: procedura abbreviata che sarebbe arrivata a sentenza nei 24 mesi successivi.
Ripartendo dalla scheda urbanistica dell’area ex-Paoletti, approvata nel luglio 2015, l’amministrazione ha dato mandato al proprio ufficio legale di condurre una transazione stragiudiziale. Un’operazione che mettesse al sicuro i conti del Comune e allo stesso tempo chiudesse una volta per tutte il contenzioso che minacciava l’attività amministrativa e tutto il bilancio.
Una volta conclusa la causa con il Comune, Scav Prema ha venduto poi i propri diritti edificatori e i propri terreni alla società Pix che realizzerà il supermercato Conad e le opere di urbanizzazione.
L’Industria manifatture tessili Angiolo Paoletti (Imtap)
Quell’area che verrà completamente rigenerata e restituita a Castiglione della Pescaia e ai suoi cittadini, ha una storia industriale tra le più gloriose della Maremma.
Lì sorgeva la Imtap, l’industria manifatture tessili Angiolo Paoletti.
L’azienda avvia la produzione nell’immediato dopoguerra nella sede di via Arno a Grosseto. A metà degli anni ’60 Angiolo Paoletti, il titolare dell’azienda, maturò l’idea di costruire un nuovo stabilimento e l’area prescelta fu un ampio lotto nella zona pianeggiante delle Paduline, al margine est del centro urbano di Castiglione della Pescaia.
L’insediamento industriale, nato alla fine degli anni Sessanta, era riuscito a fare del paese il punto strategico della manifattura regionale. Nel suo momento di apice l’industria ospitava più di 500 addetti: più della metà erano donne castiglionesi.
Con la fine degli anni Settanta iniziò il rapido declino dell’azienda. La strategia di produzione, basata sulla sola realizzazione del corredo nuziale, entrò in una crisi irreversibile.
Il 24 febbraio 1982 l’irruzione della guardia di finanza nello stabilimento con perquisizioni a tappeto e il sequestro dei documenti contabili, sancirà l’inizio della fine per l’Imtap.
Le vicende dell’azienda e del suo fondatore divengono un caso nazionale: le cronache giudiziarie e i processi celebrati sgonfiarono buona parte delle accuse rivolte ad Angiolo Paoletti che morirà poi nel 1997 all’ età di 85 anni.
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