di Guido Fiorini e Francesca Gori
GROSSETO. La buona notizia è stata pubblicata lunedì 9 ottobre sul Sole 24 Ore: i reati, nella provincia di Grosseto, sono diminuiti rispetto allo stesso semestre dell’anno scorso. Sono il 16% in meno, stando alle denunce raccolte dalle forze dell’ordine sul territorio, 4.033 ogni 100.000 abitanti.
È il calo più marcato dell’intera penisola. In nessun’altra provincia italiana c’è stata una diminuzione così importante.
Ad elaborare i dati è il Viminale. E nella classifica italiana, la nostra provincia si attesta al 18° posto. Perché quello che rileva il Viminale, è il numero delle denunce presentate.
Aveva quindi ragione la Prefettura che, in più occasioni, ha sottolineato questa tendenza.
I reati minuto per minuto
Nessun omicidio volontario, consumato nel 2022, 9 denunce per omicidio colposo che portano Grosseto al 26° posto, anche questo in diminuzione. Nove gli omicidi stradali, che restano lo stesso numero dell’anno precedente e tre invece i tentati omicidi, aumentati rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente. Dai dati del Viminale emerge che le violenze sessuali (29 quelle denunciate) sono diminuite, mentre aumenta lo sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile (4 le denunce presentate).
Diminuiscono anche le lesioni e i danneggiamenti, così come i furti, le rapine e le truffe, mentre aumentano gli incendi, ma restano stabili i roghi boschivi.
Segno più anche davanti ai reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, così come anche per le estorsioni e per il danneggiamento seguito da incendio, oltre che per i reati informatici. Aumenta anche la contraffazione di marchi e prodotti industriali, mentre sono in calo il riciclaggio e l’usura.
Vivarelli Colonna: «Fiducia dei cittadini nelle forze dell’ordine»
Il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna commenta con soddisfazione questi dati anche se, sottolinea: «Non credo molto a queste graduatorie, né quando ci danno un buon risultato, né quando ce lo danno peggiore. Però quando escono le analizzo. E i numeri non sono sempre una fotografia esatta, vanno letti con attenzione».
La Toscana è terra dove la gente ha ancora fiducia nelle forze dell’ordine. Lo conferma il fatto che le denunce sono tante a Grosseto, ma anche a Firenze, Livorno, Prato e Pisa. E anche Pistoia e Massa Carrara non sono molto distanti.
Quindi, in una terra dove le denunce si fanno ancora, perché si crede nella risposta dello Stato, il calo del 16% è un dato che ha un valore importante.
«Fa piacere – spiega il sindaco – leggere questi numeri. L’alto numero di denunce dà la percezione della fiducia che i concittadini ripongono nelle forze dell’ordine. Ed è chiaro anche che si aspettano delle risposte. Risposte che, a quanto pare arrivano, visto che da noi il calo delle denunce è il maggiore di tutta Italia, con un -16%, seguita da Livorno (-15,8%) e Potenza (-15%)».
Quindi, sindaco, si confermano i dati della prefettura?
«Sia prefettura che questura, in più occasioni, lo hanno sottolineato. Ora arrivano anche i dati nazionali a conferma, anche se io non avevo mai avuto dubbi».
Certo i numeri si prestano a interpretazioni…
«Le graduatorie non vanno prese in senso assoluto, sia chiaro. Un esempio? Nel 2022 il Comune ospitava i monopattini di una società che non li aveva dotati di satellitare. Se qualcuno lo metteva in un posto non visibile, scattava la denuncia. Ma questo non è simbolo di criminalità comparabile ad altri fenomeni, ben più gravi».
Restano alti i numeri sugli omicidi stradali.
«Purtroppo siamo al 4° posto in Italia con una media di 4,17 rispetto al 2,07 nazionale. Ma questo indice rappresenta ancora una volta tutta la difficoltà infrastrutturale della nostra provincia che, peraltro, in estate vede decuplicata la popolazione. Siamo ancora senza un’autostrada e siamo la provincia con più strade della Regione, con quasi 1800 km».
Nel complesso sono di più gli aspetti positivi.
«Oltre al calo complessivo, che sottolineo ancora, siamo a 0 denunce per omicidio colposo da incidente sul lavoro, 0 per produzione di stupefacenti, 0 denunce per associazione di stampo mafioso».
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