ORBETELLO. La campionessa Ambra Sabatini ha donato il sangue nel centro trasfusionale che si affaccia sulla laguna.
La stella paralimpica e mondiale della velocità e primatista del mondo, si è infatti presentata al Centro trasfusionale dell’ospedale di Orbetello per diventare donatrice Avis. Ad accoglierla c’era il presidente di Avis Orbetello Costa d’Argento, Stefano Angioloni e il dottor Luigi De Stefano, il direttore del centro.
In questo periodo di rallentamento dell’attività agonistica, la giovane atleta montargentarina ha ritenuto opportuno sottoporsi prima agli screening di rito per diventare donatrice di sangue e plasma e poi compiere la sua prima donazione, sollecitata dalla sua grande amica Ilenia Garofalo, già iscritta all’Avis di Grosseto.
Donatrice grazie anche all’esempio dell’amica Ilenia Garofalo
In un messaggio, infatti, Ambra ha ringraziato l’amica Ilenia, anche lei vittima di uno spaventoso incidente stradale a Firenze, falciata sulle strisce da una vettura in sorpasso. «Quando ho visto le tue foto in cui eri alle prese con la donazione – ha detto Ambra – mi è scattata la molla e ho ricevuto lo stimolo necessario per compiere questo gesto, semplice ma fondamentale e così, in un momento di minore pressione agonistica, ho raggiunto il centro trasfusionale per diventare anch’io una donatrice di vita».
«Mi capita di riflettere sul fatto che se non ci fossero stati i donatori, probabilmente nessuna di noi due sarebbe oggi felice e capace di godersi appieno la propria esistenza e i propri affetti – dice Ambra – Solo quando si è coinvolti in certi accadimenti, ci si rende conto della essenzialità di un tale apporto. Grazie per avermi sollecitata in questo esercizio di solidarietà».
Una soddisfazione per l’Avis
Soddisfatti della presenza di Ambra Sabatini tra gli iscritti, il presidente di Avis provinciale Grosseto, Carlo Sestini e quello di Avis Orbetello Costa d’Argento, Stefano Angioloni, hanno ringraziato Ilenia Garofalo e Ambra Sabatini per essere esempi virtuosi di solidarietà e altruismo. «Riempie il cuore vedere come queste due giovani ragazze hanno accettato di mettersi in gioco in prima persona, memori delle tante trasfusioni ricevute in terapia intensiva all’ospedale di Careggi» dicono Sestini e Angioloni.
«Una amicizia forte la loro, nata in un luogo di sofferenza e di speranza a cui hanno dato e danno un contributo fondamentale i donatori di sangue e di plasma. Speriamo che le loro testimonianze – concludono Sestini e Angioloni – siano viatico per altri giovani e aiutino nell’incremento delle donazioni la provincia e la regione».
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