Tic, toc: bilanciere e rubini. Quando aggiustare gli orologi è arte | MaremmaOggi Skip to content

Tic, toc: bilanciere e rubini. Quando aggiustare gli orologi è arte

Per aggiustare gli orologi meccanici serve una maestria unica. Vittorio nel suo laboratorio li fa tornare a pulsare e a misurare lo scorrere del tempo
Il meccanismo interno di un orologio e Vittorio La Vecchia

GROSSETO. Il bilanciere è un capolavoro dell’ingegno umano ed è il cuore di tutti gli orologi meccanici: funziona un po’ come un pendolo, dividendo il tempo in dei segmenti perfettamente uguali.

È stato inventato nel XIV secolo e da allora, fino all’avvento degli orologi al quarzo, negli anni ’60 del secolo scorso, tutti gli orologi ne hanno o ne hanno avuto uno nella cassa. Che stessero in un taschino, come nel XIX secolo, o al polso, più o meno dalla prima guerra mondiale in poi.

Il tic toc simbolo dello scorrere del tempo è il suono del bilanciere. In un Omega fa 25200 alternanze in un’ora, in un Rolex oltre 28000, anche se tutti i modelli non sono uguali.

Il meccanismo interno di un orologio Omega
Il meccanismo interno di un orologio Omega

Nel mondo digitale che stiamo vivendo l’Apple Watch ti misura i battiti cardiaci, ti sveglia al mattino, ti ricorda le scadenze, magari ti consiglia anche di fare due passi: premi un bottone, fa tutto lui.  Però è freddo, impersonale, lo hai al polso come milioni di altre persone nel mondo. E se si rompe, c’è poco da fare, va sostituito.

Il fascino degli orologi meccanici

Gli orologi meccanici, invece, capolavori di ingegneria, sono ciascuno un pezzo unico. E servono capacità uniche per aprirli, pulirli, cambiare uno dei circa 40 componenti che formano il meccanismo alimentato dalla carica di una molla, e che lavorano in sincronia per dare un movimento preciso.

Avete mai visto la cassa di un orologio meccanico aperta? Non è da tutti saper dove mettere le mani per farla di nuovo pulsare di movimento, magari indossando una lente oculare per veder bene i pezzettini più piccoli.

Con il passaggio all’elettronica molti orologiai hanno smesso l’attività. Altri vanno avanti cambiando cinturini e batterie al litio.   

L’orologiaio, la passione di un lavoro unico

Ma c’è ancora chi, in quel mondo pulsante di bilancieri, fulcri, rubini e scappamenti, ci mette la passione di un tempo. Perché gli è stata trasmessa dal bisnonno, dal nonno e poi dal fratello del babbo. E il mestiere l’ha imparato rubandolo a chi già lo conosceva. 

Per questo Vittorio La Vecchia, che da poco ha aperto B-Side Watch in via Liri a Grosseto, ci tiene alle sue origini, in Cilento, dove ha imparato a far di nuovo pulsare il movimento degli orologi meccanici. Come lui, ormai, ce ne sono rimasti pochi in giro.

Vittorio La Vecchia nel suo laboratorio in via Liri 12, a Grosseto
Vittorio La Vecchia nel suo laboratorio in via Liri 12, a Grosseto

Dal Sud America, al Cilento, a Grosseto: l’arte dell’orologiaio

«La mia è una passione di famiglia – racconta Vittorio, nel suo negozio in via Liri -. Il mio bisnonno andò in Sud America agli inizi del ‘900 a lavorare come orologiaio, poi se ne tornò in Cilento richiamato per la prima guerra mondiale e passò il mestiere a mio nonno. Mio zio ha imparato a sua volta da mio nonno».

«Io all’inizio non avevo la passione, ma con il tempo ho iniziato ad apprezzare questo lavoro pieno di fascino. Ho fatto un corso di due anni e da lì mi sono trasferito ad Arezzo, dove ho lavorato per 15 anni per un centro assistenza Omega. A Grosseto mi ci ha portato la famiglia e l’amore… Sono qui dal 2019 e ho aperto questo piccolo negozio, dove aggiusto gli orologi meccanici, li rimetto in funzione, cerco i pezzi che non si trovano più. Insomma, un orologio fermo da tempo, con me torna a vivere».

Mentre parliamo ci fa vedere un asse di un bilanciere, così piccolo che a occhio nudo si vede a malapena.

«Questo è di un Bulova degli anni ’50. Il pezzo l’ho trovato in Germania, in Italia non lo aveva nessuno. Dà grande soddisfazione rimettere in funzione un pezzo così prezioso e unico. Poi faccio anche le altre riparazioni, ma la soddisfazione che ti trasmette un movimento meccanico che riparte è davvero grande».

Vittorio, negli anni, ha aggiustato tanti modelli di orologio, recenti, ma anche più antichi: «Qualche mese fa sono riuscito a rimettere in funzione un Rolex Speedmaster, ma anche dei Cartier, tutti orologi complessi e bellissimi. Alla fine per me ogni orologio che mi portano diventa una piccola sfida. Faccio anche il restauro completo, comprese le prove sub con i macchinari».

Un lavoro… contemplativo

«È un lavoro in un certo senso contemplativo, non ci vuole fretta. Ti devi mettere qui, osservare bene, smontare un pezzetto alla volta. Ogni orologio richiede tempo, attenzione e, appunto, tanta passione. Però vedo i clienti soddisfatti, anche perché recuperano un patrimonio prezioso rimettendo in funzione un vecchio orologio dimenticato in un cassetto. Ci sono orologi che lo aumentano con il tempo, come dei gioielli».

ALCUNI LAVORI DI VITTORIO LA VECCHIA




B-SIDE WATCH

Laboratorio Orologeria di Vittorio La Vecchia

Via Liri, 12 – Grosseto

Telefono +393519223981





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