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Grosseto la città più cara d’Italia, più di Milano

Il capoluogo maremmano guida la classifica degli aumenti anche nel settore assicurazioni, con uno dei pochi rincari a doppia cifra
Aumento dei prezzi, inflazione
Aumento dei prezzi

GROSSETO. È proprio la capitale della Maremma a guidare la classifica nazionale delle città più care d’Italia. L’inflazione tendenziale registrata è pari a +7,2%. Secondo la classifica elaborata dall’Unione nazionale consumatori sui dati Istat resi noti oggi, 18 settembre, a Grosseto la spesa aggiuntiva a carico di una famiglia media (su base annua) è di 1623 euro.

La medaglia d’argento in questa classifica spetta a Milano, +5,8% di inflazione rispetto all’agosto 2022. Terzo posto per Lodi, con +6,2%. La città più virtuosa d’Italia risulta essere Potenza, con l’inflazione più bassa del Paese (+3,4%) con una media di 671 euro in più di spesa all’anno.

La top 10 dei rincari in Italia (tra le parentesi la cifra in euro del rincaro annuo per famiglia)

  1. Grosseto (1623) +7,2%
  2. Milano (1575) +5,8%
  3. Lodi (1574) +6,2%
  4. Varese (1556) +5,9%
  5. Genova (1548) +7,1%
  6. Alessandria (1511) +6,8%
  7. Lecco (1472) +5,8%
  8. Torino (1403) +6,1%
  9. Perugia (1401) +6,1%
  10. Ravenna (1377) +5,7%

Osservando i dati a livello regionale, i rincari si sono fatti più sentire in Liguria e Lombardia che registrano la stessa impennata del costo della vita, +1403 euro su base annua. Pur avendo un’inflazione molto differente (+6,8% per la Liguria mentre la Lombardia si ferma a +5,4%). La Toscana nel confronto fra regioni è fuori dal podio, è al quinto posto con un rincaro di +1285 euro su base annua e un’inflazione che segna un +5,8% di media. La regione dove si risparmia di più è la Basilicata, +3,5% d’inflazione, pari a 678 euro di rincari.

Grosseto prima anche nelle assicurazioni

Il primo posto della classifica raggiunto da Grosseto tiene conto di una serie di aumenti che coinvolgono varie categorie. Non è solo la spesa quotidiana al supermercato ad aver fatto registrare aumenti. Tra le categorie osservate dall’Unione nazionale consumatori spuntano altre classifiche per servizi di alloggio, ristorazione, e assicurazioni, nelle quali Grosseto è sempre sopra la media nazionale.

Per le assicurazioni soprattutto. Nella categoria che comprende quelle su mezzi di trasporto, salute e abitazione, mentre in Italia i prezzi salgono in media del 3,5% (27 euro in più all’anno) a Grosseto il rincaro è record d’Italia. Un +26,3% su agosto 2022. Agli antipodi ci sono città come Alessandria, Napoli o Brindisi dove i costi sono rimasti invariati. Il prezzo dei premi assicurativi cala invece a Reggio Calabria, Sassari, Arezzo, Caltanissetta, Lucca, Teramo e Reggio Emilia. Con percentuali che vanno dal -0,2% e il -1,6%.

I prezzi dei servizi di alloggio (alberghi, motel, pensioni, bed and breakfast, agriturismi, villaggi vacanze, campeggi e ostelli della gioventù) sono saliti in media nazionale dell’11,2% rispetto all’agosto 2022. A Grosseto la percentuale è del +13,1. Anche se a guidare la classifica sono Olbia-Tempio con un +22,5%, Roma (+22%) e Brescia (+20.3%).

Per i servizi di ristorazione (ristoranti, pizzerie, bar, pasticcerie, gelaterie, prodotti di gastronomia e rosticceria) a fronte di un’inflazione annua pari, per l’Italia, al 5,8%, il conto più salato lo pagano quelli di Brindisi, +14,4%. Ma Grosseto “si difende” con un +7,2% rispetto alla scorsa estate.

I rincari maggiori su base annua

La top 30 annua dei rincari a livello nazionale, al primo posto vede l’aumento del prezzo dello zucchero (+43,3%) su agosto 2022. Al 2° posto c’è l’olio di oliva con un incremento del 37,1%. Medaglia di bronzo per le patate che salgono del 25,9%.

Al 4° posto i pomodori con +25,3%, poi il riso e finocchi, carote e cipolle che segnano un +23,6%. Al settimo posto i voli nazionali che sono aumentati del 22% e rappresentano la prima voce non alimentare e sulle vacanze.

I rincari di agosto rispetto a luglio

In testa alla classifica mensile nazionale invece si assesta il sostanzioso aumento dei servizi di trasporto marittimo, che, nonostante luglio fosse già un mese di vacanze, prendono il largo con un abbondante +27,1% sul mese precedente. Medaglia d’argento per i voli europei che salgono sempre più in alto: +9,6% su luglio 2023. Sul gradino più basso del podio, i supporti per registrazioni di suoni, immagini e video con +9,2 % su base mensile.

«Paghiamo il gasolio già il 6,4% su luglio – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori – non fa presagire nulla di buono per il prossimo inverno. Per questo il Governo deve come minimo prorogare tutti gli sconti in bolletta e, possibilmente, ripristinare quelli ben maggiori introdotti da Draghi».

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