Porta l'auto dal meccanico, lui le manda foto osé: condannato Skip to content

Porta l’auto dal meccanico, lui le manda foto osé: condannato

La donna aveva lasciato il suo numero di telefono all’artigiano per andare a riprendere la vettura: «È meglio che te ne vai, altrimenti ti entro in casa e ti violento». Dovrà scontare un anno, un mese e 10 giorni di carcere
Il tribunale di Grosseto
Il tribunale di Grosseto

ORBETELLO. Aveva bisogno di qualcuno che le riparasse l’auto e sua zia le aveva consigliato un meccanico che aveva l’officina in paese. Ma quell’incontro si è trasformato ben presto in un dramma per la donna: l’artigiano infatti, una volta avuto il numero di telefono della cliente, ha cominciato a molestarla, fino a minacciarla di entrarle in casa e violentarla. Riempiendole il telefono di foto intime che la ragazza non avrebbe mai voluto ricevere. 

«O te ne vai o ti violento»

Il giorno in cui la ragazza ha contattato l’artigiano, non credeva certamente di finire in un incubo come quello. L’artigiano le aveva detto che per riparare l’auto avrebbe avuto bisogno di qualche giorno e la ragazza le aveva dato per questo il suo numero di telefono. Per essere ricontattata una volta fatta la riparazione.

Ma l’uomo, 42 anni di Albinia, difeso dall’avvocata Patrizia Fabiani, si era invaghito della donna e qualche tempo dopo glielo aveva confessato. Ma di fronte alle parole di lei, che aveva spiegato al meccanico di non essere stata interessata a intraprendere una relazione con lui, il quarantaduenne aveva cominciato a tormentarla, inviandole messaggi espliciti e fotografie osé, che lo ritraevano in atti di autoerotismo

Poi aveva cominciato a pedinarla, a inviarle baci, a disegnare la forma del cuore in aria. 

La ragazza, dopo mesi di tormento, aveva deciso di chiamarlo per chiedergli di lasciarla in pace ma lui, anziché smetterla, l’aveva minacciata che avrebbe parlato con il suo fidanzato per farli litigare. Minaccia mantenuta. 

Condannato per la seconda volta

Il quarantunenne aveva già collezionato una condanna per lo stesso reato, commesso nei confronti di un’altra donna. Il pm, al processo celebrato con rito abbreviato, aveva chiesto una condanna a due anni, due mesi e 20 giorni. 

Il giudice Sergio Compagnucci ha condannato l’uomo a un anno, un mese e 10 giorni di carcere e al pagamento delle spese processuali per la scelta del rito. 

 

Autore

  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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