Di Enrico Giovannelli e Lina Senserini
GROSSETO. Parcheggi pieni, parcheggi vuoti. Fila per un panino, bar deserti. Stabilimenti balneari affollati o lettini vuoti. Dipende dal luogo, ovviamente, ma anche dal giorno della settimana, dal periodo del mese.
Comunque la si veda, la stagione turistica 2023 in Maremma sarà ricordata come una delle peggiori. Almeno con l’analisi dei primi mesi, ma il trend non promette niente di buono anche per le prossime settimane, se si esclude il ferragosto.
I dati sono scientifici, poi c’è la percezione, che non è oggettiva, e i numeri che descrivono il costo medio di una giornata tipo al mare. E da quelli non si scappa. I prezzi sono aumentati, abbattendo ulteriormente il potere d’acquisto di stipendi e pensioni. E se a qualcosa bisogna rinunciare per arrivare indenni a fine mese, la prima in cima alla lista è la vacanza. Oppure si cerca il modo per farla risparmiando o scegliendo località meno care.
Dalla benzina all’ombrellone, il costo (medio) di una giornata al mare
Ma quanto costa una giornata di mare a una famiglia media, con il classico mordi e fuggi? Numeri alla mano, abbiamo analizzato le spese medie, ipotizzando la partenza da Grosseto:
- viaggio: la benzina e il gasolio costano più dell’acqua potabile. La media di un litro di carburante (fa eccezione il gpl) sfiora 1.9 euro. Il consumo di un’auto di media cilindrata si stima in 16-17 km con un litro. Secondo il sito Viamichelin.it che calcola i costi reali degli spostamenti in auto aggiornati al prezzo del carburante, per andare e tornare da Marina di Grosseto e Principina si spende una media di 2.70 euro, che salgono a circa 4 euro per andare a Castiglione della Pescaia, 6.5 a Follonica e a Monte Argentario
- parcheggio: parcheggiare nelle strisce blu costa in media da 1 a 2 euro all’ora. Poi ci sono i parcheggi a servizio della spiaggia che vanno da 8 a oltre 12 euro per l’intera giornata
- ombrellone e lettini: da Follonica all’Argentario (Feniglia) il costo medio di un ombrellone e due lettini, per l’intera giornata, oscilla tra i 25 e i 35 euro. Si sale oltre i 50, negli stabilimenti o nelle spiagge più blasonate. Per fare un tuffo al largo con il pedalò, in base al tempo di noleggio oscilla tra 10-15 euro
- pranzo allo stabilimento balneare: stabilire un budget per la spesa di un pranzo per 4 persone, direttamente sulla spiaggia al ristorante del bagno, diventa un’impresa. Tutto dipende dalle portate e dalla scelta del cibo; certamente gli stessi gestori da tempo stanno promuovendo menu fissi, ma almeno 20-25 euro a persona è il costo medio. Oltre ovviamente a qualche bibita (2,5 euro) o gelato (3 euro).
In totale una giornata al mare, per una famiglia di 4 persone, può variare dai 100 ai 150 euro.
«Volevo affittare una casa, ho rinunciato»
Commenti sui social, messaggi ed email alla redazione. Le reazioni agli articoli sull’andamento della stagione turistica in Maremma delineano il quadro della percezione, che non si discosta molto dai dati ufficiali. Dal lettore torinese che scrive dicendo di aver rinunciato ad affittare una casa al mare in Maremma (non specifica la località) per il prezzo troppo elevato, alla lettrice che scrive dall’Umbria che ha trascorso intere estati in vacanza a Marina di Grosseto e che da anni non riesce a trovare una sistemazione vicino al mare.
Sui social accanto a una minoranza di commenti che contraddice – per una diversa esperienza personale – le poche presenze sulla costa maremmana, la maggior parte delle persone lamenta sempre la stessa cosa: prezzi troppo alti in relazione alla qualità del servizio. Tutti i servizi, che si parli di spiaggia o di ristorazione.
Non tutti la pensano così, ma la maggioranza vince.
Confcommercio: «tutta colpa dell’inflazione»
La reazione di Confcommercio va nella direzione opposta: «Estate 2023 in Maremma con “prezzi alle stelle”? Anche no», scrive l’associazione. «Se da una parte la percezione di un generale aumento dei prezzi per beni e servizi rivolti principalmente ai turisti (ma fruiti anche dai residenti) non può essere negata o nascosta, dall’altra va ricondotta nell’alveo della realtà dei fatti. A cominciare dal tormentone sul caro-ombrellone che, puntuale come un orologio svizzero, agli inizi di agosto torna a occupare gli spazi degli organi di informazione anche quest’anno».
Per il presidente di Confcommercio Grosseto, Giulio Gennari, «è superfluo sottolineare che con l’inflazione, che ha raggiunto i livelli più alti mai registrati negli ultimi anni, hanno a che fare tutti: sia i cittadini/turisti che consumano prodotti e servizi, sia gli imprenditori che quei prodotti e servizi mettono sul mercato dopo averli a loro volta acquistati o trasformati dai loro fornitori.
Per restare nel focus degli stabilimenti balneari va inoltre rilevato che a oggi non esistono praticamente più bagnetti tout-court, del tutto sganciati da una qualsiasi altra attività commerciale. Dunque non estranei al circolo inflattivo accennato». E come sottolinea al direttrice Gabriella Orlando «è altrettanto evidente come l’aumento dell’inflazione non sia determinato in maniera diretta né dal cittadino/turista, né dal singolo imprenditore. Entrambi sono vittime di decisioni prese molto, ma molto più in alto delle loro teste».
Federico Galli (Bagno Moderno, Marina di Grosseto): «bisogna tenere conto delle variabili»
Secondo Federico Galli del Bagno Moderno di Marina di Grosseto, associato Sib-Confcommercio, «le dinamiche di prezzo sono influenzate da moltissime variabili di cui l’utente non riesce a rendersi conto nell’immediatezza. Il “giornaliero” ha un costo più elevato perché è riferito al “giorno perfetto” – spiega – in cui il cliente sa già che la giornata per la quale chiede l’ombrellone è una buona giornata che gli consentirà di stare sicuramente al mare e di godere di tutto il sole possibile per tutto il tempo che vuole. Nel caso degli abbonamenti, invece, il prezzo medio giornaliero è sensibilmente più basso perché la prenotazione per un lungo periodo mette al riparo l’impresa dalla piaga delle improvvise disdette. Le previsioni meteorologiche sono per noi imprenditori un problema proprio per le prenotazioni brevi, perché non danno certezza di lavoro. E il più delle volte senza alcuna ragione, visto che spesso non si realizzano nei fatti».
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