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Il sindaco va in parlamento a Roma: «Qui per difendere Grosseto»

Dopo la puntata di Mi Manda Rai Tre sul fosso Beveraggio il sindaco incontra la vicepresidente della commissione di vigilanza. E scrive una lettera di protesta
Fabrizio Rossi, la vicepresidente della commissione di vigilanza Rai Augusta Montaruli e il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna
Fabrizio Rossi, la vicepresidente della commissione di vigilanza Rai Augusta Montaruli e il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna

GROSSETO. Il sindaco non si ferma. Dopo che in commissione ambiente del Comune AdF e Arpat hanno dichiarato che non c’è collegamento fra il fosso Beveraggio e i valori superati (in due casi) dei valori per la balneazione a Marina, ha portato la protesta a Roma, in parlamento, fino alla commissione di vigilanza sulla Rai, la commissione parlamentare bicamerale istituita nel 1975, a seguito della riforma della Rai, che ha lo scopo di sorvegliare sull’attività del servizio televisivo e radiofonico nazionale e pubblico italiano.

A Roma Antonfrancesco Vivarelli Colonna, con l’aiuto di Fabrizio Rossi, ha incontrato l’onorevole Augusta Montaruli, che della commissione è vicepresidente.

«Lo scopo dell’incontro – scrive il sindaco – era difendere l’onorabilità del nostro territorio e smentire con fermezza le affermazioni infondate diffuse durante la trasmissione “Mi Manda Rai Tre” che hanno causato un significativo danno alla reputazione del nostro territorio, incidendo sia sull’immagine che sull’economia locale».

«La documentazione raccolta ha dimostrato inequivocabilmente la qualità delle nostre acque, recentemente insignite della bandiera blu per il ventitreesimo anno consecutivo».

«Al contrario di quanto riportato dalla trasmissione, nel biennio 2022-2023, il nostro territorio è stato interessato solamente da due giorni di provvedimenti amministrativi, entrambi revocati immediatamente. Questa a testimonianza che la situazione è pienamente sotto controllo e che non esiste alcuna problematica particolare».

«Un doveroso ringraziamento all’onorevole Fabrizio Rossi, assessore del Comune di Grosseto e parlamentare della Repubblica Italiana, per avere reso possibile questo incontro».

Beveraggio, la lettera alla commissione di vigilanza Rai

Il sindaco ha anche scritto una lunga lettera di protesta alla commissione di vigilanza Rai, dopo il servizio sul fosso Beveraggio.

La firma della lettera di protesta alla commissione di vigilanza Rai
La firma della lettera di protesta alla commissione di vigilanza Rai

Eccone alcuni estratti.  (scarica qui la versione integrale)

  • «È assolutamente inaccettabile che il nostro litorale e la città di Grosseto siano stati non solo menzionati, ma addirittura presi come esempi in negativo da una trasmissione incentrata principalmente su una problematica di portata nazionale, come lo scarico dei fossi in mare e l’inquinamento delle acque in Italia. Questa menzione, discostandosi nettamente dall’intervista che ho rilasciato, ha stabilito collegamenti arbitrari e ha proposto confronti al limite dell’esasperazione, creando una rappresentazione distorta e una falsa percezione della realtà».
  • «Non accetto, dunque, di subire un simile affronto da parte di una trasmissione di questo genere. Non posso tacere di fronte a un sistema di comunicazione barbaro, distorto e sleale, né posso accettare un approccio giornalistico irresponsabile, superficiale e basato unicamente sul sensazionalismo. È sconcertante che possano sostenere e difendere una tale distorsione dei fatti, ignorando completamente il codice deontologico che impone ai giornalisti di verificare scrupolosamente i dati. È un insulto al buon senso e alla professionalità. La nostra comunità merita rispetto, verità e un giornalismo serio e responsabile».
  • «Pertanto, il messaggio veicolato dall’inchiesta nel suo complesso, ossia il tentativo di correlazione tra il reticolo dei fossi esistenti e la qualità delle acque balneabili, nel nostro caso, non trova riscontro nei dati scientifici e deve essere considerato infondato. Non vorrei che l’apertura della trasmissione in questione con la domanda “quali sono le acque più inquinate d’Italia” e il conseguente servizio sul fosso Beveraggio della nostra Maremma siano un goffo tentativo strumentale creato e costruito ad hoc per penalizzare il nostro territorio e il suo turismo».

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