GROSSETO. Troppi abusivi e troppe misure poco concrete. Questo, in sintesi, il bilancio che traccia il consigliere Gino Tornusciolo (Lega) dopo gli sviluppi delle ultime aggressioni in città.
Punta il dito contro norme ritenute troppo leggere, su cui il governo sta cercando di mettere mano. «Leggiamo comunicati delle forze dell’ordine su persone straniere fermate, arrestate o denunciate per reati o immigrazione irregolare. Ma quanti rimpatri ci sono stati? Quante condanne? C’è un immane lavoro delle forze dell’ordine a fronte di una giustizia che applica leggi dove non c’è certezza della pena. Un meccanismo che ha origine nel solito buonismo della sinistra secondo cui l’immigrazione è una necessità o, peggio, una risorsa, quando invece non si fa altro che portare nel nostro Paese clandestini che delinquono».
Le zone rosse: ecco quali sono
Il degrado passa anche attraverso l’occupazione abusiva di aree abbandonate. «Diventano poi luogo di spaccio da parte di stranieri spesso o quasi sempre irregolari – dice Tornusciolo – Sembra una cosa ovvia, al limite del banale, ma quando la si dice si viene immediatamente tacciati, da parte di alcune forze politiche della sinistra, di essere razzisti, ma purtroppo le scelte nazionali del passato ci offrono questa situazione».
Tornusciolo individua 3 aree più critiche per il fenomeno dell’occupazione abusiva. «Come dimostra la foto di ieri ci sono degli irregolari nell’area dell’ex foro Boario. Ma sono anche all’ex officina dell’Iveco vicino al cimitero della Misericordia – ricorda – e nella struttura che doveva diventare un’rsa in via lago di Mezzano. Tutte le costruzioni, rimaste lì abbandonate, sono oggetto di occupazione di abusivi. Immigrati regolari o irregolari che siano».
Oltre che come consigliere della Lega, Tornusciolo parla anche come responsabile locale di CasaPound che da anni denuncia queste situazioni. «L’Italia e Grosseto stessa non hanno la possibilità di integrare tutte queste persone – precisa il consigliere – Rimanendo ai margini della società poi si trovano reclutati da un sistema delinquenziale. Una persona si integra quando viene inserita in una società, in cui si forma, va a scuola, lavora. Molti non sono affatto inseriti, in alcun contesto, e si ritrovano a vagare in strutture abbandonate e a delinquere».
Violenza a Grosseto: «La percezione è che la giustizia non funzioni»
Tornusciolo vorrebbe capire di più anche su quanto accaduto negli ultimi giorni. «Sugli episodi di via Roma e a porta Nuova ci sarebbe da capire se questa persona arrivata in Italia avesse o meno dei problemi pregressi – sottolinea – Questi problemi psichici si sono manifestati in seguito all’arrivo in Italia? Ci sarebbe da approfondire, perché purtroppo oltre a non assicurare un futuro a queste persone, rischiamo di trasformarglielo in un modo che diviene insostenibile per tutti».
Quello che Tornusciolo denuncia non è solo un disagio sociale ma anche una mancata risposta delle istituzioni, della giustizia italiana, che farebbe sentire i cittadini più vulnerabili piuttosto che garantiti. «Vedo il massimo sforzo di tutte le forze dell’ordine – dice Tornusciolo – ma ogni intervento si traduce in nulla. I rimpatri sono pochissimi e non si riesce a fronteggiare la vera emergenza. Se le forze dell’ordine effettuano 10 arresti, ma non vengono convalidati, la percezione è che tutta la macchina della giustizia non funzioni. E questo si ripercuote poi sulla politica. Si devono dare delle risposte più chiare ai cittadini, che hanno bisogno di sicurezza anche nel sistema giudiziario. Non di leggere che gli arrestati, il giorno dopo, sono già a piede libero».
La percezione a Grosseto è che la situazione sia peggiorata. «Nonostante i dati confermino un calo dei reati, a Grosseto la situazione sembra peggiorata – dice Tornusciolo – questo è quello che i cittadini percepiscono. Come dargli torto. Sull’episodio di via Roma non si sa più niente, non sappiamo se il colpevole verrà rimpatriato né altro. Non c’è la certezza che queste persone non commettano altri reati. Succedono episodi violenti, c’è il fermo della persona, poi ce li ritroviamo in strada. Fatti del genere creano allarmismo».
«Matteo Salvini aveva iniziato a fare qualcosa»
Tornusciolo sostiene che i casi di cronaca locale sono frutto di politiche nazionali affrontate col piede sbagliato. «Continuano ad arrivare immigrati ma non li rimpatriamo tutti – dice il consigliere – Nonostante il governo sia di destra gli arrivi continuano ad essere sostanziosi. Certo se paragoniamo Grosseto ad altre città risulta un’isola felice, ma il panorama non è confortante».
«Matteo Salvini da Ministro dell’Interno – ricorda Tornusciolo – aveva invertito la tendenza degli sbarchi facendo un ottimo lavoro, anche denunciando quelle Ong che, irrispettose di tutte le convenzioni internazionali, sono diventate dei veri e propri ‘autobus del mare’ per clandestini, salvo poi ritrovarsi sotto processo per aver tutelato gli interessi del Paese e degli italiani che pagano fior di quattrini per tutelare certi soggetti: oggi sono liberi di delinquere.
«Delinquere, in un Paese in cui affrontare la questione immigrazione sembra essere impossibile – conclude Tornusciolo – anche a fronte di pochi ‘rumorosi’ che si oppongono alla maggioranza silenziosa che, evidentemente, si esprime democraticamente e in maniera chiara nelle urne. Adesso è giunto il momento di cambiare e personalmente sosterrò tutte le politiche che puntano a ripristinare la normalità delle nostre città ed a tutelare gli italiani, opponendomi a quelle che considero una vera e propria macelleria sociale».
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Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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