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Le lenzuola dismesse diventano camicie

Moda, riciclo ed ecosostenibilità: Francesca Riillo lancia un progetto eco-friendly completamente realizzato in Maremma, con la biancheria scartata dai resort
Francesca Riillo con uno dei suoi modelli

GROSSETO. Grosseto dista da Prato, culla del riciclo dei tessuti, meno di 200 km. E proprio dalla città laniera parte la sfida che Francesca Riillo sta lanciando a Grosseto: quella di vestire uomini e donne con capi di abbigliamento eco-friendly.

Camicie, soprattutto, realizzate con il cotone delle lenzuola che ogni giorno vengono scartate e buttate via dai resort della Maremma. Quelle che presentano magari anche solo un piccolissimo difetto ma che non possono essere riutilizzate per vestire i letti. 

La moda diventa sostenibile

Il tema della sostenibilità della moda è un tema diventato cruciale per gli stilisti e per i grandi brand. Perché la “fast fashion”, i capi di bassa qualità che costano poco e che a volte durano anche meno, stanno creando problemi di smaltimento in tutto il mondo. 

Come fare per difendersi da questa deriva? Francesca Riillo, calabrese d’origine adottata dalla Maremma, stilista e insegnante al Polo universitario grossetano, ci ha ragionato un po’ su, poi ha realizzato un brand che si chiama come lei, “Frii” e che fa saltare subito alla mente l’idea di libertà.

«Se l’umanità vuole sopravvivere, avremo bisogno di un vero e proprio nuovo modo di pensare», è la frase di Albert Einstein che la stilista ha fatto propria e che campeggia sul suo sito Internet. 

«Ho lavorato nel mondo della moda a Firenze e Prato prima di arrivare a Grosseto – racconta – e un paio di anni fa ho cominciato a collaborare con una lavanderia industriale. Ho visto che ogni giorno venivano gettati sacchi pieni di lenzuola di cotone di ottima qualità soltanto perché durante i controlli veniva fuori qualche piccolo difetto. Molti di questi tessuti vengono dati ai meccanici, ad esempio, per fare stracci per pulire. Ma nella mia testa, quel cotone di ottima qualità ha cominciato a prendere una forma diversa e così ho iniziato a tagliare e cucire, fino a creare questa prima linea». 

Una linea di camicie e abiti create con le lenzuola

Francesca Riillo, da anni, si occupa di recupero dei materiali e degli abiti. «Ho sempre puntato sul vintage, sul riciclo – dice – perché a chi ci sarà dopo di noi dovremmo cercare di lasciare un mondo più pulito. Durante il Covid ho iniziato a fare dei lavoretti di cucitura: mi facevo portare abiti rimasti nell’armadio da decenni, vestiti di mamme e nonne che non venivano più utilizzati e li ho riadattati». 

La stilista Francesca Riillo

Riuso, riciclo, moda sostenibile, economia circolare: sono questi i concetti chiave del marchio Frii che Francesca Riillo lancia proprio in questi giorni. «La moda è l’espressione del bello – dice – realizzare capi in materiali riciclati, come in questo caso le lenzuola che vengono scartate dagli alberghi non è una contraddizione, anzi. Da quando ho realizzato questo piccolo brand, Frii, ci sono stati feedback positivi: segno che il tema dell’eco sostenibilità, anche nella moda, interessa a molti». 

Insegnante di Storia della moda e Sociologia del brand all’Its Mita Academy, Francesca ha già realizzato una decina di prototipi. 

Camicie, il capo no-gender

«Ho puntato sulla camicia bianca – dice – È no gender, è un capo che nell’armadio hanno sia gli uomini che le donne. Alcuni modelli da donna li ho pensati con l’abbottonatura da uomo, proprio per creare un capo che, in una coppia, possono indossare entrambi». Poi ci sono anche i camicioni, gli abitini.

«Con un lenzuolo singolo posso cucire una camicia – racconta – e con gli scarti ci faccio il sacchettino per spedirle. In questo modo riesco a riutilizzare tutta la stoffa, che ha così una nuova vita». 

Economia circolare non significa, però, per Francesca, soltanto riutilizzare gli scarti dei tessuti per dare loro nuova vita. «Vuol dire avere tutti professionisti maremmani: dai sarti alla fotografa, dalle lavanderie dove mi rifornisco a chi mi ricama i capi – dice – Solo i bottoni, di semola o di riso sono di importazione e le etichette che sono ovviamente di materiale riciclato». 

 

Autore

  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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