Uccise la moglie con 28 coltellate, ergastolo confermato | MaremmaOggi Skip to content

Uccise la moglie con 28 coltellate, ergastolo confermato

Adrian Luminita aveva tentato anche di disfarsi del cadavere di Elena Madalina, 32 anni, appiccando le fiamme: è stato ritenuto capace di intendere e volere
Adrian e Madalina Luminita

CAPALBIO. È capace di intendere e volere anche se la sua avvocata, Maria Cristina Calamani, abbia tentato di smontare la perizia psichiatrica disposta dalla Corte d’assise d’appello. I giudici fiorentini hanno così confermato la sentenza di primo grado del tribunale di Grosseto: l’ergastolo. 

È finito così il processo in Corte d’appello per Adrian Luminita, il 42enne che ha ucciso con 28 coltellate la moglie, Elena Madalina, 32 anni, nella villa a Pescia Fiorentina, il 6 dicembre 2020. 

L’accoltella e poi cerca di disfarsi del cadavere

La Procura generale e l’avvocato di parte civile, Leonida Calvisi (insieme alla dottoressa Camilla Tommasi) si sono visti accogliere le loro richieste: la conferma dell’ergastolo e un risarcimento alla famiglia di 1 milione di euro, così come disposto dalla Corte d’assise del tribunale di Grosseto, presieduta dal giudice Adolfo di Zenzo, con la giudice a latere Laura Previti. 

Era stato l’avvocato di Luminita, Paolo Malasoma, durante il processo di primo grado a chiedere che il 42enne fosse sottoposto a perizia psichiatrica. L’uomo più volte aveva sostenuto di non essersi reso conto di quello che aveva fatto. Ma i giudici grossetani avevano respinto quella richiesta. Ora la perizia è stata fatta: Luminita, secondo il consulente, era capace di intendere e volere quando ha ucciso sua moglie. 

A Firenze, i giudici hanno riconosciuto l’aggravante del fatto commesso contro la moglie. Per questo è stato confermato l’ergastolo. 

 

 

 

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